Saline Joniche (Rc), Nucera dice no al carbone

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ex liquichimica saline joniche

“L’approvazione da parte della Commissione per la Valutazione Ambientale del Ministero dell’Ambiente del progetto di Centrale elettrica a carbone nel sito della ex Liquichimica di Saline di Montebello Ionico ripropone un’arroganza centralistica intollerabile, che in zone “leghiste” non avrebbe avuto spazio”. E’ quanto afferma in una nota il segretario questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera (PdL).

“Mi preme ricordare che contro il progetto si sono già chiaramente espressi sia il precedente Presidente della Giunta Regionale della Calabria che l’attuale, quando era Sindaco del capoluogo reggino, diversi comuni limitrofi territorialmente all’area di Saline Ioniche. A queste decisioni si aggiunge, di identico tenore, quella dell’attuale Sindaco di Reggio, Giuseppe Raffa. Ma altri elementi di forte rigetto dell’ipotesi vanno aggiunti.

E’ di questi giorni – sottolinea Giovanni Nucera –  l’annuncio di una procedura di infrazione dell’Unione Europea contro l’Italia per la mancata realizzazione di discariche in Campania: i cumuli di rifiuti, insomma, ci stanno portando via dall’Europa. Ma anche le 7,5 tonnellate annue di anidride carbonica che la Centrale del progetto SEI produrrebbe, sono in netto ed evidente contrasto con le prescrizioni dell’U.E., che ha invece imposto all’Italia il taglio e non certo l’aumento di CO2, posto che il nostro Paese ha aderito ufficialmente al Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas ad effetto serra.

La Calabria poi – aggiunge Nucera – produce ed esporta già, verso le aree forti del Paese (che non vogliono neanche più pagare costi per la loro ricchezza) oltre il 66% dell’energia che produce: sono due terzi di elettricità che non consuma, perché non ha industrie e lavoro. Viene la voglia di dire: sarebbe bene che anche altre regioni si accollassero nella medesima percentuale la produzione di energia in eccesso rispetto al loro fabbisogno. E ancora: qualcuno venga a spiegare perché dovrebbe essere economicamente conveniente per l’Italia, che ha immense risorse idroelettriche (vedi diga del Menta, priva di centrale) eoliche, solari, marine, dover comprare l’energia elettrica dagli “svizzeri”. Per di più, da una nazione al di fuori dell’Unione Europea, che evidentemente introiterebbe gli utili. Energia che produrrebbero non inquinando il suo prezioso suolo, su cui vigilano norme durissime di salvaguardia ambientale, senza avere dubbi, invece, quando si tratta di riversare milioni di tonnellate di anidride carbonica sul nostro territorio, con un risibile vantaggio occupazionale.

Negli anni ’50 e ’60 – ricorda Giovanni Nucera – il Sud ha dovuto perdere, con la deportazione spontanea dell’emigrazione, milioni di braccia che hanno reso ricco il Nord. A partire dagli anni ’70 abbiamo perso, sempre verso il Nord, gran parte delle categorie sociali più acculturate (diplomati e laureati senza lavoro, come oggi). Dopo le braccia e le intelligenze, è ormai la fase dell’aggressione all’ultima risorsa importante e vitale che ci è rimasta: il territorio. E’ una chance che non possiamo assolutamente perdere. Perciò,dobbiamo impegnarci al massimo, senza distinzioni politiche, perché questa spoliazione non avvenga. Per questo manterremo alta e costante la nostra attenzione critica su quanto accade, forti dell’esempio delle popolazioni di Gioia Tauro che, già 20 anni fa, hanno  bloccato un identico progetto”.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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