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“Contro di me, a partire dall’attentato a gennaio contro la Procura generale, c’è stata una tensione malevola e delittuosa crescente, da parte della criminalità organizzata, che si è personalizzata”. Lo ha detto il Procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, facendo riferimento alla bomba fatta esplodere la scorsa notte contro la sua abitazione. “Vogliono farmela pagare, evidentemente – ha aggiunto di Landro – per il fatto che ho sempre ed in ogni circostanza fatto il mio dovere di magistrato”.”’Dall’attentato del tre gennaio – ha aggiunto Di Landro – l’attenzione negativa nei miei confronti e’ aumentata sempre piu’ fino all’attentato della scorsa notte, che rappresenta il culmine di questa strategia”. ‘Evidentemente – ha detto ancora Di Landro – a qualcuno non sta bene che io abbia sempre agito senza infingimenti e sulla base di quella che ritenevo essere la verita’, rispettandola fino in fondo”.
”Sono sempre stato in buona fede – ha aggiunto il magistrato – e ho sempre agito col massimo scrupolo, pur comprendendo che posso sbagliare anch’io, come tutti, ma sempre in buona fede. Una linea di condotta che ha sempre caratterizzato la mia gestione della Procura generale di Reggio Calabria, di cui ho assunto la guida nel novembre del 2009”.
Di Landro ha detto di essere ”grato a quanti, soprattutto colleghi, mi stanno chiamando per esprimermi la loro solidarietà. Il mio cellulare ed il mio telefono di casa, da quando si é diffusa la notizia, non smettono un attimo di squillare”.
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