Reddito di cittadinanza: 18 denunce nel Reggino. Operazione Dike

Reddito di cittadinanza

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Redditi di cittadinanza a persone che non avevano diritto: 18 denunce nel reggino.

Irregolarità reddito di cittadinanza

Negli ultimi mesi l’attenzione dei carabinieri di Reggio Calabria si è concentrata anche sui “furbetti” del reddito di cittadinanza. I militari sono risaliti a 18 persone che hanno ottenuto questo sussidio social essendo, per esempio, moglie del boss al 41 bis, parrucchiere abusivo o aver inserito come residenza un rudere senza tetto.

50 mila euro circa, il danno erariale complessivo stimato dai carabinieri della compagnia di Taurianova che hanno concluso l’indagine che ha portato alla denuncia di 18 persone. Si sono avvalsi del lavoro delle stazioni dipendenti in vari comuni della Piana di Gioia Tauro, in particolare:

  • Varapodio
  • Giffone
  • Molochio
  • San Martino di Taurianova
  • Cittanova
  • Cinquefrondi.

Nello specifico, i militari hanno svolto una generale azione di controllo e verifica dei percettori del reddito di cittadinanza, al fine di verificare la regolarità delle procedure attestative e quindi dell’effettivo possesso dei requisiti previsti.

Operazione Dike

Da tale operazione, denominata “Dike”, dalla mitologia greca “Dea della Giustizia”, sono emerse una serie di irregolarità a carico di 18 cittadini. Ii carabinieri hanno segnalato all’autorità giudiziaria di Palmi, diretta dal procuratore capo Ottavio Sferlazza, e ai competenti uffici dell’Inps, che hanno immediatamente interrotto l’elargizione del sussidio.

Variegate sono state le irregolarità emerse dagli accertamenti e che non hanno riguardato soltanto i cittadini che svolgevano avoro in nero, pur percependo il reddito, in bar, ristoranti o in cantieri edili, ma anche alcuni gestori di attività commerciali.

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