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Lunedì 28 dicembre, alle ore 17.00, presso il complesso San Giovanni di Catanzaro, sarà presentato “Nido di aquile”, il libro d’esordio della giovane catanzarese Emanuela Costanzo, pubblicato da La Rondine Edizioni, per l’ultimo appuntamento di Gutenberg Autunno-inverno.
“Andrea e Sofia – informano – sono i protagonisti di una piccola e meravigliosa storia di Catanzaro tra cronaca e romanzo. I due ragazzi attraversano le strade della città alla ricerca di un passato fin allora sconosciuto, e giungono al suo cuore, all’archivio storico, dove un misterioso personaggio gli narrerà quella che sembra una leggenda gloriosa dimenticata, ma che invece è parte costituente delle origini di un’intera comunità.
Dopo il successo della presentazione, la città di Catanzaro e la sua storia torneranno ad essere argomento di interessante dibattito. Interverranno, oltre all’autrice, Annamaria Reda dell’Istituto per geometri “Petrucci”, e Rocco Scicchitano, studente universitario, e con la partecipazione di Maria Teresa La Vitola dell’associazione Gutenberg Calabria e di Romina Mazza, di ACLI Nuova Scena, che leggerà alcuni passi del libro”.
Dalla nascita della città all’Unità d’Italia, gli eventi raccontati nel libro proveranno a dare una risposta dando vita ad un mosaico che ricostruisce l’identità di un luogo che appartiene ad ogni cittadino. Il testo rappresenta il primo volume della collana “Vitalia”, edita dalla casa editrice La Rondine, a cura di Francesco Mattia Arcuri e Luigi Mariano Guzzo, che accoglie pubblicazioni di storia calabrese all’interno del panorama di settore nazionale.
“E’ per noi motivo di grande orgoglio – commenta il direttore editoriale Gianluca Lucia – poter offrire una vetrina importante ai giovani autori locali che, alimentati da passione e curiosità, si impegnano a custodire e valorizzare le tradizioni con stile accattivante e linguaggio moderno”.
Con un’operazione quasi archeologica, Emanuela Costanzo ha voluto, infatti, riportare alla luce la storia di Catanzaro e offrire un contributo volto a far riscoprire la consapevolezza delle proprie origini: “Credo – conclude l’autrice – che questo rappresenti l’unico modo per esistere più compiutamente ed essere parte attiva di una storia in continua evoluzione. Solo così ogni cittadino potrà comprendere il senso di ciò che è ed è stato e sentirsi orgoglioso di essere nato in un Nido di aquile”.
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