Reggio Calabria, Acqua non potabile: dubbi sulla delibera che riconoscerebbe il 50% del canone.

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Commento del CTC sulla delibera della Giunta Comunale n. 557 del 14/12/2009.

Il Centro Tutela Consumatori, associazione no profit che, ormai da anni, si muove a sostegno dei consumatori e degli utenti, esprime perplessità sui contenuti della delibera n. 557 del 14 dicembre 2009, emessa dalla Giunta Comunale di Reggio Calabria, ed avente ad oggetto “contenzioso canone acqua. Atto di indirizzo”.

Se da un lato, il CTC accoglie con favore la delibera comunale, quale tentativo di risolvere il problema ed evitare a cittadini inutili e lunghi giudizi, dall’altro solleva diversi dubbi circa il contenuto della delibera stessa che appare oscura in alcuni punti.

In primo luogo, sembra che il riconoscimento del rimborso sia condizionato ad atti dei Dirigenti, quale ad esempio l’indicazione delle zone in cui è stata erogata acqua non potabile, che, allo stato, non sembrano necessari. Difatti, esistono analisi che attestano, senza alcuna ombra di dubbio, la non potabilità dell’acqua per tutto il Centro Storico e per la zona di S. Caterina, sin dal 2002. Analisi che, come ammesso nella delibera stessa, sono in possesso del Comune e sulla base delle quali sono state emesse le sentenze del Giudice di Pace richiamate nella delibera stessa.

Rimane incomprensibile, quindi, il motivo di questa ulteriore dilazione. Peraltro, non viene indicato alcun termine entro cui i Dirigenti comunali dovranno adempiere, per cui il rimborso potrebbe essere rinviato anche per diversi anni, in attesa delle determinazioni dirigenziali.

Ulteriore aspetto che non convince è quello relativo alla quota di depurazione e ai danni. Il Comune, infatti, prende l’impegno di rimborsare il 50% della “sola” somma pagata a titolo di “canone acqua”. Che fine fanno i danni subiti dai cittadini, ad esempio, per aver dovuto provvedere all’acquisto dell’acqua minerale, sostenendo ingenti spese? Oppure i danni agli elettrodomestici? Al riguardo, va ricordato che il Giudice di Pace ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dagli utenti. Rimane fuori anche il rimborso del canone di depurazione. Per tutti questi aspetti, sembra che gli utenti saranno costretti ad adire l’Autorità giudiziaria.

Altro aspetto oscuro è quello relativo all’ultimo punto della delibera, in cui il Comune chiede che l’atto venga inviato all’Autorità giudiziaria affinché sia dichiarata la cessazione della materia del contendere. Ebbene, l’associazione esprime forti dubbi sulla possibilità che l’atto del Comune, così come redatto, possa avere una qualche efficacia sui giudizi in corso. Difatti, finché la delibera non troverà piena attuazione attraverso l’emissione degli atti dirigenziali, rimane solo e soltanto un mero atto di indirizzo che potrebbe anche non essere attuato. Nel frattempo, i giudizi dovranno andare avanti e, se del caso, arrivare a sentenza, con la condanna del Comune anche al risarcimento dei danni.

Infine, l’associazione esprime una punta di rammarico per il ritardo con cui l’Amministrazione ha deciso di affrontare il problema. Sin dal 2007, infatti, il Centro Tutela Consumatori ha presentato centinaia di istanze di rimborso del 50% del canone acqua in favore dei propri soci. Richieste che sono rimaste tutte senza risposta! Per questo motivo, i cittadini sono stati costretti a rivolgersi al Giudice di Pace, con i costi annessi, per ottenere il riconoscimento del proprio diritto. Come esplicitamente ammesso nella delibera, l’Ente è sempre stato a conoscenza del problema e, nonostante le migliaia di istanze, si è mosso solo dopo aver ricevuto centinaia di atti giudiziari. E la soluzione trovata non sembra totalmente soddisfacente.

Il CTC vigilerà sugli sviluppi della questione e sull’attuazione della delibera.

Il Presidente del CTC

Dott. Pietro Cotroneo

CENTRO TUTELA CONSUMATORI

associazione onlus

Via Argine Destro Calopinace n. 34 •  89128 REGGIO CALABRIA

TEL. 0965/29324 • FAX 0965/29324 • E-mail ctcreggiocalabria@gmail.com

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