Mare e qualità della vita. Un esempio dalla Slovenia (e dalla Croazia)

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Calabria ultima in Italia per qualità della vita. Credo che oramai più nessuno si sorprenda di questi risultati, come nel caso dei dati che ogni certificano un fenomeno come quello dell’emigrazione.
Altrove poco interessati alle vicende calabresi, in regione si filosofeggia, tra neologismi, restanza, e realtà, emigrazione. Buoni e cattivi, o viceversa. Convegni, parole, tante inutili parole. Chi ha la soluzione a portata di mano ovviamente dice il falso, avremmo già risolto i problemi da tempo. Invece di fare elenchi, un confronto.

Un confronto, impietoso.
Sono stato in Slovenia, due milioni di abitanti, poco debito pubblico, un buon equilibrio tra i diversi settori che contribuiscono a creare ricchezza. Uno Stato nato dalle ceneri dell’ex Jugoslavia, solo trentacinque anni fa. Eppure anche qui, vox populi, c’è corruzione.
Aldilà di fenomeni devianti come questo, tenuto conto anche della particolarità tutta calabrese di una presenza ingombrante, quel che salta all’occhio, e non riguarda esclusivamente la Calabria ma coinvolge tante parti d’Italia, è l’immobilismo italiano e nella fattispecie da me osservata di un paese che corre, con standard alti.

Turismo
Pensando alla risorsa turistica, al mare, alle spiagge. Beh, per quanto l’Istria sia meravigliosa, mare e spiagge calabresi non temono confronti. Poi andiamo nel reggino, percorriamo chilometri e ti cadono le braccia. E lo dico da innamorato pazzo della Calabria Grecanica, il divario è enorme. Come risolvere i nostri problemi? Averla la soluzione! Avere una soluzione! Ho tante idee, non ho ovviamente la ricetta miracolosa, quel che è certo è non si puó aspettare, aspettare, aspettare.

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Author: Nicola Priolo