Una città da #cambiare su dimissioni dell’Assessore Sergi

una città da cambiare

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“Le dimissioni di un assessore in carica per motivazioni politiche nel pieno del mandato sono un evento raro per la politica melitese. Spesso invece si sono verificati al termine del quinquennio amministrativo ma in quel caso erano solo preludio al “salto della quaglia”. Sport di cui il primo cittadino è campione olimpico!”. Ad affermarlo il movimento Una città da #cambiare.

Nella nota si legge: “Le dimissioni presentate dall’assessore Bruno Sergi non ci stupiscono affatto. Riconoscendo l’onestà intellettuale e la correttezza politica e umana dallo stesso sempre dimostrate, le motivazioni indicate nella sua lettera non fanno altro che confermare ciò che noi, da più di un anno, continuiamo a ribadire. L’attuale amministrazione, con a capo il sindaco Giuseppe Meduri, sin da subito si è dimostrata assolutamente incapace di governare il nostro paese, che da Comune capofila, grazie all’atteggiamento miope e arrogante del primo cittadino, è stato tagliato fuori da qualsiasi rilevante decisione all’interno del nostro territorio. Niente presidenza nella Conferenza dei sindaci, esclusione dal GAL, nessun rappresentante all’interno del consiglio della Città metropolitana: queste le tappe più evidenti della politica fallimentare portata avanti in questi 13 mesi, a cui si aggiungono gli obiettivi mancati della riapertura degli Uffici del Giudice di pace, di un rilancio del nostro Ospedale, dell’incapacità di intercettare fondi regionali, nazionali e comunitari che avrebbero rappresentato linfa vitale per un paese ormai sull’orlo del dissesto.

In sostanza l’ex assessore Sergi è riuscito a confermare in poche righe ciò che noi andiamo dicendo da tempo nel momento in cui parla di “incapacità politica di chi ci (li) guida ad instaurare proficue relazioni istituzionali e strategiche con il territorio” senza tralasciare il passaggio successivo quando afferma che “è stato proprio il gioco di squadra che è venuto a mancare”.
Queste affermazioni sono importantissime perchè non vengono “dalla minoranza della minoranza” ma da un componente della maggioranza, che di quei mancati giochi di squadra ne faceva parte!

Quindi con queste due affermazioni è stata confermata sia la presenza degli “ordini di scuderia”, da noi più volti denunciati in consiglio comunale, sia l’incapacità di gestire rapporti istituzionali/politici non solo con gli altri gruppi consiliari (compreso quello di una città da #cambiare) non appartenenti alla loro cerchia ristretta di “illuminati”, ma anche con tutte le altre realtà politiche e istituzionali operanti nel nostro comprensorio”.

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