Un angelo per omaggiare la madonna di Polsi. Cantanti calabresi

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Chi di noi non avrebbe voluto ascoltare gli angeli cantare? Chi non avrebbe desiderato (almeno una volta nella vita) sentirsi l’anima estasiata dal quel canto compiuto, atto ad allontanare le negatività, avvicinandoci, nel contempo, a Dio? Ebbene sì, oggi è possibile tutto questo. E’ possibile grazie alla giusta elargizione della musica e alla corretta fonte di provenienza. In questo caso, si chiama Erika Luppino la fonte. Ha 21 anni, è nata a Reggio Calabria ed è di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Questa giovane prodigo calabrese che con la sua voce non solo riesce a incantare gli angeli, ma quasi riesce pure a far elevare il suo canto in alto e sempre più su, fino a raggiungere gli emisferi più remoti del cosmo e del tempo, là dove la musica diventa essenza. Erika (pur essendo inconsapevole della forza della sua voce) è un caso eccezionale della natura e tanto di più.  Lei dice che fu suo nonno (grande cultore del folk calabrese) a trasmetterle la passione per la musica; noi pensiamo invece che tale dono gli è stato conferito da Dio.

“Crescendo” ci svela Erika, “mi posi l’obiettivo di diventare brava come mio nonno. Coincidenza volle, che subito dopo, mio cugino mi regalò una chitarra.”

Fu da quel mentre che inizia a suonare.

“Ad oggi, la musica è l’armonia della mia vita. La suono, ma non la conosco fino in fondo: non so leggere uno spartito e non conosco nemmeno gli accordi. Interpreto le canzoni a mio piacimento, e la soddisfazione più grande è notare che alla gente piace e apprezza il mio modo di viverla.”

È spettacolare come la passione e le qualità innate di questa ragazza (incontestabile talento della musica attuale) riesce a cavalcare le note del tempo, facendoci provare emozioni che mai avremmo creduto di poter provare.

 

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Author: Redazione_Cultura