Autostima: le 10 regole per migliorarla

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In quest’articolo affrontaremo una tematica cara a noi tutti, da cui potrebbero scaturire molti disagi, ansie e preoccupazioni. Parleremo di AUTOSTIMA.

L’autostima è un costrutto comune, costante sia per gli uomini che per le donne ma ci riferiremo particolarmente alle donne, in quanto noi  donne spesso siamo tempestate da mille dubbi riguardanti la stima di se (“…e ora sono qui che guardo, che mi guardo crescere la mia cellulite le mie nuove consapevolezze” cit. Noemi, 2011 – Vuoto a perdere). Le  donne in particolare sono continuamente bombardate sui media dalla figura di donne filiformi, senza alcun inestetismo della pelle, né con un filo di pancia, perfette e sicure di sé.

Ogni giorno, ci troviamo a dover combattere con creme anti-età, lozioni per il corpo, creme anti-cellulite e chi più ne ha più ne metta. Utile è senz’altro la cura del proprio corpo ma creme o lozioni per la mente? Per l’anima? Ne conosciamo? Esistono in commercio?

Per cercare di rispondere a questi quesiti, è imprescindibile trattare l’argomento dell’Autostima, dai quali si snoda una serie di processi, meccanismi e pensieri distorti che facilmente si innescano inserendosi in un circolo vizioso che difficilmente può essere interrotto. Frasi del tipo: oggi sono brutta, mi sento stupida, non ce la farò mai, non mi merito l’amore etc.; sono presenti spesso nel nostro linguaggio quotidiano e a chi di noi non è mai successo di riferire questi stati d’animo? Capita, infatti, sistematicamente che sia noi stessi che un amico/a ci riferisca di sentirsi proprio così.

COS’E’ L’AUTOSTIMA?

O Stima di sé. È l’opinione che ognuno di noi ha di se stesso e cambia in base all’opinione che hanno di noi le persone per noi significative (da bambini: genitori o parenti; da adolescenti: il gruppo dei pari e gli insegnanti; da adulti: il partner, gli amici e i colleghi di lavoro).

Essa si edifica durante tutto l’arco della vita, e tende a rafforzarsi in età adolescenziale e da adulti. L’autostima può vacillare quando ci si trova a dover fronteggiare eventi ed esperienze che, per esempio, fanno sperimentare all’individuo insuccessi e fallimenti in vari ambiti della vita. Dunque la nostra autostima è considerata un vero e proprio processo, che filtra gli eventi esterni e attribuisce loro significati particolari. Ma tale processo non è unitario, le valutazioni date da noi stessi si riferiscono a più domini della nostra persona, dall’intelligenza alla bellezza, dalla competenza lavorativa o professionale, alla posizione sociale o al diritto di essere amati e rispettati.

Naturalmente c’è da evidenziare che nessuno di noi, neanche chi consideriamo perfetti e senza preoccupazioni, ha un’autostima completa e armoniosa in tutti gli ambiti su citati. Quindi consoliamoci su questo, è normale avere delle dissonanze nella propria autostima. Ad esempio, potremmo affermare di avere un bel lavoro (che al giorno d’oggi è già un’ottima conquista), stare bene in salute, essere intelligente ma non essere amati da nessuno. Avere una simile carenza, a volte può generalizzare la sensazione di inutilità e di inadeguatezza, sperimentando così una bassa autostima. (Giannantonio M., Boldorini A.L., 2005). Ecco che potrebbero aiutarci così dieci regole generali relative l’autostima (Thomas J.Watson – Io Manager):

  1. Agisci come se fossi sicuro di non fallire
  2. Se l’hai fatto almeno una volta puoi farlo di nuovo
  3. I tuoi standard di riferimento non sono gli altri, sei tu stesso, tu sei unico
  4. Tu sei l’unico giudice di te stesso
  5. Fai leva sui tuoi punti di forza e anche sui tuoi punti deboli
  6. Per tendere alla perfezione devi saper convivere con i tuoi difetti
  7. Invece di cercare di predire il futuro agisci per far sì che il futuro sia quello desiderato
  8. L’autostima s’impara con la pratica
  9. Vivi sempre coerentemente con i tuoi valori, sviluppando i tuoi talenti naturali
  10. Aiutare gli altri alimenta il rispetto di te stesso.

CONCLUSIONI

Concludendo con una nota positiva, cosa c’è di meglio, soprattutto per noi donne, del dedicarsi la canzone di Barry White, You’re the First, the Last, My Everything. (Tu sei la prima, l’ultima, per me ogni cosa).
Spesso la canticchio di fronte lo specchio e mi da la carica giusta, soprattutto di prima mattina, e quando un evento potrebbe cambiare l’intera giornata, non mi butto giù e continuo a canticchiarla sottovoce.

Dott.ssa Carmela Gratteri

Psicologa, si occupa di: counselling e sostegno psicologico, orientamento scolastico e professionale.

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