CIS Calabria, Secondo incontro sulla “Beat Generation: Jack kerouac”

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Chiesa San Giorgio al Corso

Mercoledì 19 Gennaio 2011, alle ore 18.00, presso la Sala San Giorgio al Corso di Reggio Calabria, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria per il ciclo di letteratura mondiale organizza la manifestazione: “La Beat Generation: Jack Kerouac”. Relatrice dell’incontro sarà Maria Festa, critico letterario, scrittrice, giornalista.

Nel 1952, dopo la pubblicazione di un racconto di Johm Clellon Holmes che viene considerato il primo racconto Beat e di un articolo, pubblicato sul “New York Times Magazine”, viene reso pubblico, per la prima volta, il termine Beat, già coniato nel 1947 da Jack Kerouac. La generazione del secondo dopo guerra si definì Beat, termine che può assumere diversi significati ma,soprattutto, ribellione ad una società coercitiva e protensione verso una nuova libertà e consapevolezza di vita. Kerouac, Ginsberg, Burroughs, Corso, Ferlinghetti,  sono stati i grandi autori che hanno fatto parte di questo movimento culturale americano.

Jean Louis de Kerouac, meglio conosciuto come Jack Kerouac, è nato nel 1922 a Lowell, Massachusetts, da una famiglia franco canadese di origine bretone. Sin da adolescente Jack scrive un racconto e articoli immaginari che dimostrano la sua propensione a inventare storie e situazioni. Dopo avere interrotto gli studi universitari, vagabondò per gli Stati Uniti esercitando disparati mestieri: marinaio, frenatore ferroviario, ecc.. Nel 1950 incontrando Burroughs e Ginsberg, praticò con loro il modello di vita della “Beat Generation” che consisteva in una vita nomade, rifiuto all’opulenza americana e ricerca di nuove dimensioni visionarie. Queste esperienze sono illustrate nel romanzo “On the road”(1957) che divenne per la generazione di Jack Kerouac una sorte di manifesto e che rimane l’opera più riuscita per la novità stilistica e per il suggestivo legame col ricorrente mito americano del viaggio. I successivi romanzi: “I sotterranei”(1958), “I vagabondi del dharma” (1958), “Big Sur” (1962), “Vanità di Duluoz” (1968)  sono, quasi tutti, legati da un filone  autobiografico.

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Author: Consuelo

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