Questo post é stato letto 5180 volte!
l Tribunale civile di Locri si esprimerà entro i prossimi 30 giorni sulla richiesta di decadenza da sindaco di Domenico “Mimmo” Lucano, attualmente primo cittadino di Riace ed europarlamentare. La decisione potrebbe avere un impatto significativo non solo sul futuro politico di Lucano, ma anche sul dibattito nazionale in tema di legalità, diritti civili e interpretazione della legge Severino.
Durante l’udienza svoltasi ieri, alla quale ha partecipato lo stesso Lucano, le parti in causa hanno ribadito le rispettive posizioni.
La richiesta della Prefettura e della Procura
Il procuratore di Locri Giuseppe Casciaro e il legale della Prefettura di Reggio Calabria hanno sostenuto che la condanna definitiva inflitta a Lucano nel processo Xenia – 18 mesi di reclusione con pena sospesa – rientra nei casi previsti dalla legge Severino, comportando quindi una causa di incandidabilità.
Sulla base di questa interpretazione, è stata richiesta la decadenza immediata dalla carica di sindaco.
La difesa: “Nessuna causa di incandidabilità”
Totalmente opposta la linea difensiva degli avvocati Andrea Daqua e Giuliano Saitta, legali di Lucano, i quali hanno chiesto al collegio giudicante il rigetto della richiesta, sostenendo che non sussistono le condizioni previste dalla normativa per la decadenza.
Attesa per la sentenza
Il presidente del Tribunale Andrea Amadei, dopo aver ascoltato le parti, ha chiuso l’udienza e annunciato che la sentenza sarà depositata entro 30 giorni.
In attesa della decisione, Mimmo Lucano resta regolarmente in carica come sindaco di Riace, incarico ottenuto nelle ultime elezioni comunali in un ritorno che ha suscitato ampia eco nazionale e internazionale.
Il caso legato alla legge Severino e alla condanna nel processo “Xenia”. Il Tribunale civile di Locri valuterà se dichiarare l’incandidabilità di Lucano, attualmente anche europarlamentare.
Questo post é stato letto 5180 volte!
