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Intervista a Teresa Carmine Romeo – “Il coraggio di andare e la forza di restare”
D: Teresa, in tema di partenza e di restanza, più volte hai parlato del coraggio di partire e della forza di restare. Cosa significa per te partire?
Teresa Carmine Romeo: Partire richiede moltissimo coraggio. Significa lasciare la propria terra, gli affetti, gli amici, i profumi e i sapori che ci hanno accompagnato per una vita intera. Si parte con una valigia piena di sogni e speranze, ma anche con il peso della malinconia. È un atto di forza, quello di portare con sé ricordi e aspettative, affrontando l’incertezza del futuro.
D: E invece, cosa significa restare? È davvero più facile?
Romeo: Assolutamente no. Anche restare richiede forza e coraggio, forse in misura uguale o persino maggiore. Ma l’interrogativo più profondo che ci dobbiamo porre è: in che modo vogliamo restare? Possiamo scegliere una restanza passiva, disinteressata a ciò che accade intorno, oppure possiamo scegliere di vivere la nostra terra in modo attivo, sentendoci parte integrante di essa, contribuendo al suo cambiamento e alla sua rinascita.
D: Cosa significa, per te, vivere attivamente la propria terra?
Romeo: Significa creare tempo per sé, coltivare idee, concretizzarle con azione. Significa assumersi la responsabilità di rischiare, di sbagliare, ma anche di riuscire. È un atto di perseveranza, spinto dalla consapevolezza di essere comunità: pensare e agire per il bene comune. La vera forza della restanza attiva è proprio questa: cooperare, coesistere, esserci.
D: In un’epoca in cui tutto sembra virtuale, quanto conta “esserci” davvero?
Romeo: È fondamentale. Oggi si confonde spesso il mondo virtuale con quello reale, ma la presenza fisica ha ancora un valore immenso. Vedersi, parlarsi, ascoltarsi, emozionarsi insieme. Anche una semplice stretta di mano può fare la differenza. Essere presenti agli eventi, partecipare con convinzione, rafforza il legame con la propria terra e con gli altri.
D: Cosa rischiamo se scegliamo la restanza passiva?
Romeo: Il disincanto. L’assenza genera apatia, spegne l’entusiasmo e contribuisce al senso diffuso che “non c’è niente da fare”. Ma non è vero: tutto avviene, fuori, intorno a noi. Basta solo scegliere di farne parte.
D: Ci racconti qualcosa del vostro impegno a Palizzi?
Romeo: Insieme a Stefania Fiumanò, abbiamo scelto in tempi diversi di restare. Abbiamo deciso di vivere attivamente la nostra realtà, con un’attenzione particolare al borgo medievale di Palizzi. Un luogo ricco di storia e bellezza: dai catoj ai forni antichi, dal castello maestoso alla nepitella selvatica, Palizzi è un luogo che continua a incantare. Con eventi culturali e turistici come il Sentiero dell’Inglese, vogliamo valorizzarlo e condividerlo.
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