Melito di Porto Salvo, Minniti e Iaria replicano a Meduri

una città da cambiare

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Riceviamo e pubblichiamo la replica (ai sensi dell’art. 49 commi 2 e segg. del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale) dei consiglieri Minniti e Iaria sulla risposta all’interrogazione prot. N.3365 del 15/02/2016 avente ad oggetto “Riapertura Ufficio del Giudice di Pace, ex deliberazione del Consiglio Comunale N.32 del 30/07/2015″ per la quale è stata inoltrata formale richiesta al Presidente del Consiglio che della stessa venga data lettura in Consiglio Comunale.

Al sindaco del Comune di Melito di Porto Salvo, al vice sindaco con delega al Bilancio, Finanze, Affari Generali e Personale del Comune di Melito di Porto Salvo, al Presidente del Consiglio Comunale Comune di Melito di Porto Salvo, loro sedi:

In data 15/02/2016 i consiglieri Carmelo Minniti e Antonina Iaria, del gruppo consiliare “una città da #cambiare”, hanno presentato un’interrogazione sulla riapertura dell’Ufficio del Giudice di Pace (nota prot. 3365), al fine di ottenere chiarimenti sull’andamento dell’iter procedurale diretto al ripristino dell’Ufficio di Melito di Porto Salvo. L’interrogazione, non essendo stata inserita fra i punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 18/02/2016 , è stata presentata oralmente dal capogruppo Carmelo Minniti nel corso del Consiglio stesso come espressamente previsto dal Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari all’art. 49, che prevede un termine di 5 giorni per provvedere alla risposta. Trascorso inutilmente tale termine, è stata depositata formale diffida, a cui è seguita una risposta da parte del Sindaco in data 01/03/2016, risposta che noi consiglieri, Minniti e Iaria, riteniamo del tutto insoddisfacente e superficiale, ulteriore testimonianza dall’atteggiamento omissivo da parte dell’amministrazione.

Il Sindaco si limita ad indicare l’indisponibilità di alcuni dei dipendenti indicati come personale del futuro Ufficio del Giudice di Pace (chi per malattia, chi per revoca della disponibilità) e a rendere noto che in data 16/10/2015 (nota prot. 23011) si è provveduto a richiedere al Ministero della Giustizia “un BREVE termine per l’individuazione di altri dipendenti da avviare alla formazione “.

Sindaco, questi dipendenti non sono mai stati individuati, nonostante lo stesso Ministero della Giustizia in data 20/11/2015 confermi espressamente la possibilità di indicare dipendenti in sostituzione purché completino la formazione (nota prot. 26529), formazione che secondo quanto previsto dalla Circolare del 12/05/2015 del Dipartimento di Organizzazione Giudiziaria, recante “Istruzioni per il ripristino degli Uffici del Giudice di Pace soppressi”, doveva completarsi in data 31/12/2015. Del tutto intempestiva e inopportuna ci appare la richiesta del 21/01/2016 con cui si chiede al Ministero della Giustizia la possibilità di individuare altri dipendenti da avviare alla formazione e la proroga dei termini per la formazione stessa (nota prot. 1427). La richiesta di sostituzione non era già stata presentata il 16/10/2015 (nota prot. 23011)? Il Ministero non aveva già risposto positivamente il 20/11/2015, purché si completasse il corso di formazione (nota prot. 26529)? Cosa è stato fatto in questi mesi? Si è atteso passivamente fino al 21/01/2016, ampiamente oltre il termine previsto per la conclusione della formazione del personale (31/12/2015).

Inoltre Sindaco, Lei non ha risposto ai quesiti che Le abbiamo posto con la nostra interrogazione. Oltre ai chiarimenti sull’ “iter procedurale per il ripristino dell’Ufficio del Giudice di Pace nel nostro Comune”, abbiamo avanzato altri due quesiti a cui Lei non ha assolutamente risposto:

  • “quale sia stata la valutazione finale della fase formativa del personale del Comune di Melito di Porto Salvo destinato all’ Ufficio del Giudice di Pace medesimo”.

Ferma restando l’impossibilità oggettiva di uno dei due dipendenti indicati, per malattia, come da Lei opportunamente indicato, ci domandiamo quale sia invece il percorso seguito dall’altro dipendente, di cui sembra non si abbia alcuna notizia né in merito alla partecipazione al corso di formazione né in merito alla sua conclusione, come si evince dalla richiesta, indirizzata al dipendente in questione, di relazionare in merito alla partecipazione al corso di formazione (nota prot. 26535), richiesta peraltro sollecitata da una comunicazione del Ministero della Giustizia relativa al monitoraggio intermedio della formazione dei dipendenti e che non ha ancora avuto nessuna risposta.
È possibile che nessuno dell’amministrazione sappia o meno se un nostro dipendente abbia o no partecipato a tale corso di formazione? Ed è possibile che nessuno abbia pensato di diffidare il dipendente in questione per ottenere una risposta alla richiesta indirizzatagli? Su questa situazione ci piacerebbe sapere anche quale sia la posizione del nostro Vicesindaco, Domenico Marcianó, in funzione della sua delega agli Affari Generali e al Personale.

Il secondo quesito a cui, Sindaco, Lei non ha assolutamente risposto è il seguente:

  •  “quali saranno le iniziative che verranno adottate per adeguare i locali individuati alle esigenze dell’Ufficio del Giudice di Pace “.

Riteniamo che l’inerzia su questo punto sia particolarmente grave e potenzialmente indicativa di quello che sarà l’esito di tutto l’iter procedurale diretto al ripristino dell’Ufficio del Giudice di Pace nel nostro Comune.
Inerzia ancor più grave se si considera la comunicazione del 5/11/2015 con cui la Corte d’Appello di Reggio Calabria sottolinea che i locali individuati sono di proprietà demaniale e, di conseguenza, si chiede espressamente al Comune di Melito di Porto Salvo di individuare un altro immobile o di stipulare il contratto di affitto per l’immobile indicato.

Sulla base di tutte queste osservazioni, riteniamo che allo stato attuale siano ormai ridotte al lumicino le speranze di veder riaperto l’importante presidio di legalità sul territorio rappresentato dall’Ufficio del Giudice di Pace, con le evidenti ed innegabili ricadute che questo comporterà per il nostro Comune, ma riteniamo che altrettanto grave sia la caduta di credibilità della nostra amministrazione, che a suo tempo si era fatta garante della procedura nei confronti degli altri Comuni del distretto, assumendo il ruolo di capofila, e che invece ha dimostrato un’assoluta inaffidabilità.

Non ci resta che augurarci che il Ministero accolga l’istanza del nostro Comune, coscienti allo stesso tempo che questo modo di intendere la gestione della cosa pubblica non fa presagire nulla di buono per il futuro.
In conclusione ribadiamo di essere del tutto insoddisfatti della risposta fornitaci dal Sindaco, risposta incompleta rispetto alla nostra interrogazione, perché omette di fornire le informazioni necessarie in merito a tutti i quesiti posti.

Speriamo vivamente che si sia trattato di una disattenzione non voluta e che la risposta venga integrata a breve, poiché diversamente dovremmo interpretarla come una scarsa attenzione all’istituto dell’interrogazione, prerogativa fondamentale a tutela delle minoranze sancita dal Testo Unico sugli Enti Locali D. Lgs. 267/2000 nonché dal regolamento sul funzionamento del nostro Consiglio comunale”.

Di seguito riportiamo il testo dell’interrogazione presentata dai consiglieri Carmelo Minniti ed Antonina iaria, a nome dell’intero movimento, in merito alla riapertura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Melito di Porto Salvo ed il testo integrale della risposta del Sindaco Meduri:

Interrogazione Giudice di Pace

Riscontro sindaco interrogazione

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