Medicina: Il dolore pelvico

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Il dolore pelvico è una condizione sensoriale ed emozionale spiacevole associata a un danno tissutale.

Si tratta di un insieme di sintomi caratterizzati da dolore acuto/cronico  localizzato a livello dei genitali, del pavimento pelvico e del basso addome. Colpisce la maggior parte delle giovani donne con età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’ORIGINE DEL DOLORE al di la della causa che determina l’inizio di tale condizione clinica, è dovuta alla stimolazione delle fibre nervose dolorifiche di tipo C che provoca il rilascio della sostanza P (coinvolta nella modulazione del dolore) da parte dei tessuti e del midollo spinale, questo comporta una contrazione spastica dei muscoli del pavimento pelvico come  risposta  ad un stimolo irritativo o ad un processo ischemico; anche lo stato psicologico può contribuire al peggioramento della sintomatologia a causa del rilascio di citochine pro infiammatorie che a loro volta creano un circolo vizioso.

CAUSE

Le cause del dolore pelvico possono essere svariate: ginecologiche  per rottura di una cisti ovarica ,endometriosi , fibromi, pregressi interventi, malformazioni uterine, imene imperforato, cistite e leiomiomi uterini in fase di crescita. Gastrointestinale:per malattie infiammatorie dell’intestino, sindrome ansiogene ed infezioni. Urologiche per  difetti di posizione renale, Uretrite, endometriosi vescicale. Nervosa: sindrome miofasciale, neuriti primitive e secondarie, lesioni vertebrali e terapie farmacologiche.

TIPI DI DOLORE:

ACUTO è dovuto ad un ipertono involontario della muscolatura. CICLICO correlato al periodo  ovulatorio e  premestruale. CRONICO che può essere di natura psicologica quando si manifesta in assenza di lesioni organiche evidenti o di natura di natura organica  che dura più di sei mesi.

E’ importante un adeguata terapia  perché lo stato infiammatorio cronico e il persistere di tutte le condizioni descritte oltre a influenzare negativamente la vita di una donna , possono compromettere la mobilità e funzionalità degli organi coinvolti nella riproduzione ed alterare l’anatomia dell’ utero quindi portare progressivamente verso l’INFERTILITA’. Di fatto l’alterazione dell’anatomia dell’utero impedisce l’ impianto e/o il proseguimento della gravidanza, o talora può essere causa di aborti precoci, malposizioni del feto, dolore in gravidanza, minaccia di parto.

DIAGNOSI

Dovranno essere ricercati i punti trigger del dolore attraverso un accurato esame obiettivo e a questo seguono gli esami di laboratorio: Emocromo, VES, EC addomino-pelvica, TAC, urocultura, test di gravidanza e la valutazione del marker tumorale Ca 125. Elevati  livelli sierici indicano la presenza di endometriosi o di stati infiammatori e pertanto non devono essere associati in maniera assoluta alla presenza di tumori della sfera ginecologica.

TERAPIA

La terapia è diversa in base all’eziologia: nel dolore acuto si ricorrerà alla somministrazione di antibiotici se la causa è infettiva per evitare l’ evoluzione verso quadri più complicati tali da richiedere l’intervento chirurgico. Nel caso del dolore cronico si consiglia l’ uso di FANS, antidepressivi triciclici, anticolinergici–vit B12 estroprogestinici e  anitispastici o l’intervento chirurgico in laparoscopia, tecnica non invasiva.

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Author: Angela Pipari

collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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