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Sono profondamente rammaricato e dispiaciuto per l’increscioso episodio che ha negativamente caratterizzato l’ultima seduta del Consiglio provinciale. Un episodio da cui sono e mi sento profondamente distante, non solo per il grande rispetto che porto alle istituzioni in sé, ma soprattutto per il mio ruolo di Presidente dell’istituzione provincia, che da cinque anni a questa parte ho avuto l’onore di rappresentare.
L’imprecazione pronunciata nell’Aula, durante i lavori del Consiglio provinciale, rappresenta un fatto grave che non può essere assolutamente giustificato. E’ un offesa al Consiglio, a tutti i suoi componenti, e con essi, all’intera comunità reggina da esso rappresentata. Un gesto che ha offeso tutti indistintamente, non solo i “credenti” cristiani.
Condivido pienamente, pertanto, i sentimenti di condanna e riprovazione espressi in questi giorni non solo dagli organi di stampa, ma anche dai cittadini della provincia.
Chiedo scusa a nome dell’Istituzione che rappresento ed invito il protagonista del triste episodio ed il Presidente del Consiglio provinciale a fare lo stesso, proprio nello spirito di quell’etica politica spesso a sproposito declamata e che è stata alla base dell’azione politica della maggioranza, tutta, che in questi anni ha impostato ogni suo atto alla correttezza ed al rispetto delle leggi.
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