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Partono da Bagnara Calabra e dall’intera Costa Viola le iniziative istituzionali e politiche che, ci auguriamo, possano contribuire a far riprendere le attività, inopinatamente allo stato ferme, relative alla costruzione del manufatto infrastrutturale tra le due sponde dello Stretto.
In una fase in cui la grande questione della crescita del Paese rappresenta una priorità assoluta, non è pensabile che questo processo non debba interessare anche la Calabria e conseguentemente la Provincia di Reggio Calabria.
Da questo punto di vista, il Ponte sullo Stretto, proprio perché sia la progettazione definitiva che il piano finanziario dell’opera erano giunte alla fase conclusiva ed anzi si stavano compiendo gli atti propedeutici agli espropri dei terreni interessati, rappresenta una grande, irripetibile chance per rompere il sottosviluppo non solo dell’Area dello Stretto, ma della Calabria e della Sicilia, oltre che un formidabile stimolo ad accelerare la mobilità stradale e ferroviaria dell’intero Meridione .
Il Governo Monti non può rimanere in mezzo al guado, ne’ può farsi condizionare da orientamenti europei strabici, che guardano più ad Est che a Sud.
Il Ministro Passera, se considera ancora le due Regioni parti del Paese, sa bene quale positivo effetto dirompente può avere sull’economia di questa parte importante dell’Italia e sa altrettanto bene che non esistono problemi di carattere finanziario, atteso che vi sono tanti investitori istituzionali internazionali, ben consci del ritorno economico dell’opera, che sarebbero ben felici di intervenire direttamente.
Per questo, in una fase così delicata, che rischia nei prossimi mesi di moltiplicare le già gravi e attuali tensioni sociali, riteniamo di dover avviare queste iniziative di sensibilizzazione nei confronti di chi ha il dovere di decidere e di farlo presto e bene.
Altrimenti, le Regioni Calabria e Sicilia si preparino a costituire un “Task Force“ tecnico-finanziario capace di concretizzare la realizzazione del Ponte sullo Stretto.
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