Attacchi dopo il Consiglio Comunale, Melito Futura scrive al Direttore di Melito TV

melito futura

Questo post é stato letto 23910 volte!

melito futura
melito futura

Riceviamo e pubblichiamo:

AL SIG. DIRETTORE DELL’EMITTENTE MELITO TV

Nel corso del servizio effettuato da codesta emittente con riferimento al consiglio comunale di Melito di Porto Salvo del 25 maggio 2012, sono state sostenute da parte del direttore della stessa alcune valutazioni strumentali e volutamente di parte, dirette a screditare i consiglieri comunali di Melito Futura, contravvenendo così alle più elementari regole della corretta informazione che una emittente libera, come ripete di essere MelitoTv, deve garantire.

Ci riferiamo in particolare al giudizio espresso sul comportamento dei consiglieri di Melito Futura secondo il quale esisterebbero all’interno del gruppo tre distinte opposizioni, ognuna di essa facente capo a ciascun consigliere che ha preso la parola durante l’assemblea.

Appare chiaro che il sig. Vinci, piuttosto che evidenziare l’importanza degli interventi mirati a sottolineare le notevoli criticità e contraddizioni delle linee di programma espresse dal sindaco, ha preferito attribuire reconditi ed inesistenti significati a comportamneti chiari ed inequivocabili; concorre a sua discolpa il fatto che lo stesso direttore di Melitotv sia stato abituato ad assistere a consigli comunali nei quali ci si limitava a costanti, passive e continuate alzate di mano per l’esclusiva approvazione di quanto rappresentato dal sindaco. Non sempre è facile cogliere il cambiamento!

Altrettanto assurdo è criticare la mancata presentazione di emendamenti da parte del consigliere Russo in relazione agli indirizzi generali di governo illustrati dal sindaco. Ciò non trova riscontro né nel regolamento del consiglio comunale, né nello statuto comunale, né in alcuna regola di buona amministrazione. Le linee programmatiche esposte nella prima seduta consiliare possono essere condivise o meno ma non possono essere emendate dalla minoranza che – altrimenti – verrebbe meno al suo ruolo istituzionale.

L’attacco gratuito, peraltro lanciato alla prima uscita dei consiglieri comunali di Melito Futura conferma, purtroppo, che nella nostra cittadina la partecipazione alla vita pubblica non è patrimonio di tutta la collettività: essa è riservata solo ad alcuni gruppi ristretti o a singoli individui; la presenza in consiglio di persone che rappresentano in maniera disinteressata gli interessi dell’intera collettività entra in conflitto con le linee editoriali di una “stampa di regime” che impone di non commentare, nel servizio in questione, l’assenza di due consiglieri di maggioranza. Tale episodio, denso di numerosi ed univoci significati politici, viene tralasciato e messo da parte come se fosse una circostanza del tutto normale.

Alresì deprecabile è l’intervista “rilasciata” dal consigliere comunale Minniti che, guarda caso solo adesso, risulta telegenico per Melitotv, al punto tale da avere i suoi quindici minuti di celebrità ben supportato dagli ottimi suggerimenti del “bravo” intervistatore. Durante la citata intervista, se tale può definirsi, sono state fornite notizie non corrispondenti al vero o artatamente intepretate al solo scopo di confutare quanto realmente accaduto.

Il consigliere Minniti, che non ha mai lesinato occasione per ricordare la sua “esperienza” politica, per sua sfortuna ha avuto il tempo o la capacità fino ad ora di leggere solo le “Disposizioni preliminari” del Regolamento del Consiglio Comunale di Melito di Porto Salvo, attualmente in vigore, approvato con delibera n. 8 del 18 marzo 2010: egli, infatti, nel dichiarare l’incapacità dei consiglieri di Melito Futura, fa riferimento ad alcune circostanze che non trovano conferma nelle disposizioni del predetto regolamento. In particolare, con riguardo alla validità della seduta e alla necessità dell’abbandono dell’aula da parte della minoranza, l’esperto consigliere non conosce il disposto dell’art. 23 del menzionato regolamento che prevede che per la validità della seduta – e delle relative deliberazioni – è sufficiente l’intervento della maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio comunale, maggioranza già presente nel consiglio del 25 maggio con i soli eletti della lista vincente (9 consiglieri su 16, senza contare il voto del sindaco).

Forse, l’esperto Minniti pensava che i componenti del consiglio fossero ancora 20?

Alla luce del dato regolamentare appare chiaro che l’abbandono dell’aula non avrebbe sortito alcun effetto tanto sulla validità della seduta in prima convocazione quanto su quella successiva finalizzata alla elezione del presidente del consiglio, elezione che richiede la maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, cioè 9 su 16. Al contrario, la mossa politica suggerita dal consigliere Minniti – che in quell’occassione non ha neanche mimato il gesto di abbandonare l’aula – non avrebbe permesso ai consiglieri di minoranza di esprimere la loro posizione in riferimento ai vari punti posti all’ordine del giorno e sarebbe stata indice di un comportamento contrario ai dettami di buona democrazia.

I consiglieri di Melito Futura abbandoneranno i consigli comunali solo ed esclusivamente nel caso in cui mancherà il numero legale per la regolarità della seduta o allorquando vi saranno comportamenti scorretti o contra legem; negli altri casi, prenderanno parte ai lavori per poter esprimere in maniera democratica le loro posizioni.

Strumentali e false sono, inoltre, le affermazioni riferite alla costituzione dei gruppi consiliari.

L’art. 4, comma 4 del citato regolamento, nella sua infinita chiarezza prevede che “La dichiarazione d’appartenenza ad un gruppo deve pervenire formalmente alla Presidenza del Consiglio comunale, entro i dieci giorni successivi alla prima seduta del Consiglio”:  pertanto, la stessa non poteva essere effettuata nel primo consiglio comunale del 25 maggio 2012.

Da ultimo – e solo per ragioni di completezza – giova sottolineare la sterilità delle contestazioni mosse alla nomina delle commissioni. E’ vero che le stesse potevano essere nominate in un altro consiglio, senza che ciò incidesse sulla scelta dei componenti della minoranza: i numeri in possesso del gruppo consiliare di Melito Futura, purtroppo per il consigliere di IdV, avrebbero dato questa facoltà. E’ anche vero, però, che non avrebbe avuto senso rinviare tale formalità ed appensantire le future sedute del consiglio da dedicare, invece, ad altri problemi più importanti per la collettività.

Da questo intervento televisivo – in prima visione – emerge con evidenza la difficoltà del consigliere Minniti ad essere “minoranza della minoranza” con un inevitabile interrogativo: forse lo stesso è rimasto deluso perché si aspettava di essere inserito in qualche commissione?

Ritorna in mente quella favola dove la volpe non potendo raggiungere l’uva dice che non è buona: è questa la chiave di lettura con cui va interpretata l’affermazione del consigliere Minniti sull’inutilità delle commissioni. Se questa è la rotta politica elaborata dall’entourage del consigliere Minniti, allora il comandante Schettino è in buona compagnia.

                                                                       Il Gruppo consiliare di Melito Futura

Questo post é stato letto 23910 volte!

Author: Cristina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *