Parco Aspromonte, nessun nuovo vincolo con cartelli in zona A

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L’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, al fine di tutelare e valorizzare la natura e la biodiversità, principali obiettivi del suo “mandato”, nonché di consentire una corretta fruizione del territorio aspromontano, intende mettere a conoscenza della comunità le azioni recentemente poste in essere all’interno dell’Area Protetta.

In particolare, con riferimento all’installazione di tabelle all’interno del Parco, si ribadisce quanto segue:

• L’Ente intende rendere intellegibile il territorio di propria competenza e, a tal fine, mediante l’apposizione di tabelle informative, esplicita le modalità con cui le diverse zone possono essere fruite;

• l’azione intrapresa non aggiunge nuovi vincoli o limitazioni ma esplicita una regola sancita da una Legge dello Stato (394/1991 – Legge Quadro sulle Aree Protette), che, tra le altre, disciplina la raccolta funghi specificando che “Nelle zone di riserva integrale è vietata qualunque attività antropica, ivi inclusa la raccolta di funghi epigei e di ogni prodotto del bosco e del sottobosco”; analoga previsione, inoltre, è rinvenibile nell’ambito dell’art. 8 (Divieti di raccolta) della Legge Regionale 30/2001, secondo cui “La raccolta dei funghi epigei è vietata, salva diversa disposizione dei competenti organismi di gestione: a) nelle riserve integrali;…..”;

• l’Ente Parco, pertanto, ha provveduto a rendere note disposizioni previste da una Legge Nazionale, per altro già vigenti da diversi anni;

• il fatto che da più parti giungano richieste di chiarimenti evidenzia come vi fosse una carenza di informazioni a causa della quale, negli anni, si sono registrati innumerevoli contenziosi connessi all’elevazione di multe nei confronti dei fruitori che frequentavano in maniera impropria le aree del Parco classificate come “riserva integrale”;

• l’ esplicitazione delle regole (che prevedono, tra l’altro, il divieto di raccolta dei funghi o di altre attività non compatibili con l’ esigenza di preservare i delicatissimi equilibri riconosciuti dalla citata legge dello Stato), insiste su una superficie pari soltanto al 3% di tutto il territorio montano della Provincia.

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