Locri (Rc), il vescovo si rivolge ai boss

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Un appello al ritorno alla fede a tutti gli uomini della ‘ndrangheta che hanno preso parte agli incontri nel santuario della Madonna di Polsi. Un appello che il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, ha lanciato attraverso una lettera aperta a boss e gregari.

Una dura condanna che arriva qualche giorno dopo la grande operazione che ha portato a oltre 300 arresti 3 in varie regioni. “In questi giorni attraverso le televisioni nazionali, e forse anche internazionali – scrive il vescovo – il Santuario di Polsi con la sua annuale festa della Madonna della Montagna sono stati oggetto di cronaca, perché le autorità investigative e giudiziarie italiane hanno trasmesso immagini di vostri incontri e riportato frasi da voi proferite, che avevano per oggetto la vostra organizzazione illegale e la divisione del potere all’interno di essa”.

Poi le parole più dure: “Pensavamo che questi incontri tenuti a Polsi appartenessero ormai al folklore del passato. Ma ci siamo dovuti ricredere. Non sono bastati questi ultimi decenni di maggiore evangelizzazione ad illuminarvi e convincervi che è assurdo collegare alla religione la vostra attività, che non possiamo accettare né come cittadini né come uomini di fede. Anche se il vostro rituale, per i simboli che adopera e per i luoghi ove si celebra, è frammisto ad elementi della religione cristiana, esso è esattamente l’opposto di quanto il Vangelo di Gesù annuncia. Polsi è un luogo religioso, che ha le sue radici in una storia millenaria di fede; la Madonna della Montagna può guardare con occhi benedicenti solo coloro che si sforzano di mettere in pratica la parola di suo Figlio Gesù”. “Il vangelo di cui voi parlate – prosegue monsignor Morosini – non può essere il Vangelo di Gesù, che parla di amore, di perdono e di riconciliazione, di rispetto della persona e della legge, anche quella degli uomini. Che senso possono avere questi incontri all’ombra del Santuario della Madonna, dove, mentre i fedeli pregano e si riconciliano con Dio, voi decidete strutture e attività, che Dio e la Vergine Maria non possono benedire?”.

“Siamo profondamente rammaricati che ciò avvenga ancora – scrive ancora il vescovo di Locri – trasformando il Santuario di Polsi da luogo di fede in luogo di illegalità”.

“E allora vi chiedo con il cuore in mano: perché dovete umiliare la nostra fede e la nostra religione?“.

Quindi l’appello, un vero e proprio invito alla conversione: “Se amate la nostra terra, i nostri luoghi e le nostre tradizioni, ritornate alle radici autentiche della fede. Sicuramente tutti voi avete ricevuto i sacramenti della Chiesa cattolica: battesimo, cresima, confessione, eucarestia, matrimonio; molti di voi, facendo da padrini, si sono impegnati a sostenere la fede di ragazzi e di giovani: onorate questa fedeltà a Dio e siate leali per la parola data a lui; questo è il vero onore. Tornate a Polsi con la volontà di incontrare veramente la Madonna e di ritrovare la fede autentica”.

“La Chiesa – conclude il vescovo – è sempre disposta ad accogliervi a braccia aperte, perché crede, forse unica istituzione, alla possibilità della vostra conversione. Ripeto a voi le parole pronunziate per tutti all’inizio del mio ministero di vescovo a Locri: lasciatevi riconciliare con Dio”.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, é giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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