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È salito a 20 il numero degli indagati nell’inchiesta sull’omicidio del giudice Antonino Scopelliti, assassinato nel 1991 in Calabria mentre si apprestava a sostenere l’accusa nel maxiprocesso contro Cosa Nostra in Cassazione.
Dopo i 17 indagati iniziali, identificati nel 2019 grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Avola, la Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Reggio Calabria ha iscritto nel registro altri nomi di rilievo del panorama mafioso italiano.
I nuovi indagati: i vertici della ‘ndrangheta reggina e il boss di Milano
Secondo quanto emerge dal decreto di perquisizione notificato a Messina nelle scorse settimane, risultano ora indagati anche:
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Pasquale Condello
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Giuseppe De Stefano
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Giuseppe Morabito
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Luigi Mancuso
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Giuseppe Zito
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Franco Coco Trovato, storico capo della ‘ndrangheta lombarda
Si tratta di figure centrali nella struttura criminale della ‘ndrangheta calabrese, con ramificazioni a livello nazionale e internazionale.
Nel fascicolo anche boss già deceduti: Messina Denaro e Giovanni Tegano
Tra gli indagati compaiono anche boss nel frattempo deceduti, come:
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Matteo Messina Denaro, il superlatitante arrestato nel 2023
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Giovanni Tegano
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Francesco Romeo
L’indagine, firmata dal procuratore Giuseppe Lombardo e dal sostituto Sara Parezzan, punta a ricostruire la rete criminale e le alleanze trasversali tra Cosa Nostra e ‘ndrangheta che portarono all’eliminazione del magistrato calabrese.
Il ruolo di Totò Riina e le rivelazioni di Avola
Secondo la ricostruzione della Procura, il mandato per l’omicidio arrivò direttamente da Totò Riina, allora capo di Cosa Nostra. Riina incaricò Matteo Messina Denaro di gestire l’esecuzione, coadiuvato da un informatore locale rimasto ignoto.
Sempre secondo Maurizio Avola, pentito catanese, la decisione di uccidere Scopelliti sarebbe maturata in una riunione a Trapani nella primavera del 1991, con la partecipazione di più clan mafiosi.
Salvo Lima indicato come informatore
Tra le figure chiave spunta anche il nome di Salvo Lima, europarlamentare della Democrazia Cristiana assassinato nel 1992. Lima, secondo le dichiarazioni raccolte, avrebbe fornito dettagli sulle abitudini del giudice Scopelliti, facilitando l’azione del commando armato.
Non si può procedere contro Santapaola
Il decreto menziona anche il boss catanese Nitto Santapaola, ma su di lui non si potrà procedere, essendo stato già assolto in via definitiva per l’omicidio Scopelliti.
Un’inchiesta che riscrive la storia della mafia anni ’90
L’ampliamento delle indagini conferma la volontà della magistratura calabrese di fare piena luce su uno dei delitti più gravi nella storia della Repubblica, che rappresentò un colpo diretto all’indipendenza della magistratura e allo Stato di diritto.
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