Camminare serve a dimagrire?

Camminare serve a dimagrire

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Dovete dimagrire e non sapete come fare? Una delle prime domande che vi ponete riguarda i benefici del camminare? Scopriamo cosa realmente serve per evitare danni fisici e perdite di tempo. Il dott. Sergio Latella ce ne parla all’interno della rubrica “Stare in forma“.

Come dimagrire?

L’arrivo della bella stagione e le giornate di sole risvegliano le nostre volontà più assurde come quella di dimagrire. Assistiamo allo spettacolo che ci viene proposto da centinaia di persone, ovvero la passeggiata mattutina o a fine serata. Eserciti di camminatori che di buona lena si alzano ad orari assurdi, tipo le cinque di mattina, per andare a fare la classica passeggiata che aiuta a perdere qualche chilo.
Preciso subito che qualsiasi forma di attività fisica, svolta con buon senso e una certa logica, fa bene.
Il problema nasce quando ci si improvvisa sportivi della domenica e si pensa che tutto è possibile. Ma andiamo con ordine.

I reali benefici

Svolgere un’attività fisica fa sempre bene. Nel caso della passeggiata, avremo sicuramente dei miglioramenti a livello psicologico. Impegnarsi ad alzarsi presto la mattina aumenta la nostra volontà e la nostra autostima. Staremo bene per il resto della giornata grazie a determinate sostanze che vengono prodotte durante l’attività fisica. Tra queste figurano endorfine e serotonina, oppioidi naturali dall’azione antidepressiva e antidolorifica.

Dal punto di vista fisiologico l’attività aerobica migliora il nostro sistema cardiovascolare, il nostro sistema respiratorio, il sistema osteoarticolare. Ci sentiremo più energici e avremo anche qualche miglioramento estetico. Insomma da quel che sembra i benefici sono tantissimi. Ma allora dove sta la fregatura?

Camminare aiuta a dimagrire?

La fregatura inizia quando ci mettiamo in testa che vogliamo camminare per dimagrire. Perché non basta mettersi in strada e darci dentro di gambe. Quello che si sente spesso è che “bisogna camminare a passo svelto”. Ma cosa significa questo? Le linee guida di medicina dello sport dicono che per bruciare la massa grassa occorre mantenere i battiti cardiaci tra 60-70% della frequenza cardiaca massima.

Ma analizziamo: intanto nessuno cammina con un cardio-frequenzimetro per valutare realmente a “quanti battiti stiamo camminando”. Ma se anche fosse vi accorgereste ben presto che non funziona proprio così. Il nostro organismo si adatta facilmente agli stimoli che gli vengono imposti, e quindi si verificherà che inizialmente sosterrete una certa andatura a certi battiti (e vi risulterà anche faticoso) ma a lungo andare, il corpo ha bisogno di stimoli maggiori per progredire.

In pillole, cosa significa? Significa che dovrete cercare di aumentare la vostra andatura, per far sì che il corpo compi uno sforzo maggiore e consumi di più a livello calorico. Ma al tempo stesso vedrete anche i vostri battiti cardiaci aumentare. E quindi che succede? Se non cammino ad una certa soglia non brucio grassi? Significa solo che l’organismo si è adattato e ha bisogno di migliorare. E questo lo potete vedere voi stessi. Dopo circa un mese di passeggiata costante, vedrete che camminare ad una soglia di battiti standard diventa fin troppo facile e non porta a niente.

Consigli utili per programmare l’attività

Come ogni cosa, anche in questo caso se vogliamo fare le cose bene dobbiamo farle con un certo criterio. Ecco qualche consiglio utile:

  • Datevi una distanza: sembra stupido, ma nessuno sa quanti chilometri si percorrono. Quindi cercate un modo per misurare il tratto di percorrenza. Potreste calcolarlo prima in macchina.
  • Datevi un tempo: adesso che sappiamo la distanza, vediamo quanto tempo impiego. Inizialmente qualsiasi tempo va bene. Man mano, dovete cercare di percorrerlo in meno tempo possibile. La percorro in trenta minuti? Poi dovrò provare a percorrerla in 29 minuti. Anche un minuto di miglioramento va bene.
  • Inserite tratti di corsa: ok non stiamo parlando di correre la maratona, ma inserire un pò di corsetta. Quando vi sarete abituati alla camminata, inserite anche un minuto di corsetta blanda intervallata da tre-quattro di riposo.
  • Variate: ora avete i parametri base per variare. Potete aumentare la distanza, potete abbassare il tempo di percorrenza, potete inserire tratti di corsa blanda più spesso. Perché l’obiettivo alla fine, se voglio dimagrire, non è camminare ma arrivare alla corsa.

Quali sono le controindicazioni?

Se svolgete solo una passeggiata in stile turistico, la controindicazione sarà che non raggiungerete il vostro obiettivo. Se invece volete migliorarvi, fate attenzione alle scarpe che usate che non siano troppo rigide. Purtroppo posti per camminare non ce ne stanno tantissimi e camminare/correre sull’asfalto può portare a infiammazioni varie alle articolazioni.

Tante volte si possono avvertire dolori o bruciori sul muscolo tibiale, ma può dipendere dalla mancanza di abitudine. Consiglio comunque, prima di iniziare, di effettuare una visita medica di base ed esami del sangue o meglio ancora una visita medico sportiva. Quindi, parlate sempre col vostro medico.

Infine, serve la passeggiata mattutina o serale?

In conclusione, camminare serve e fa bene sotto tutti i punti di vista. In una società che ci spinge sempre di più ad essere pigri, può essere la svolta del nostro stare bene. Se invece il nostro obiettivo è dimagrire, allora ci dobbiamo impegnare di più per trasformare la nostra passeggiata in corsa. Solo così possiamo perdere peso. E anche a tavola: ma questa è un’ altra storia.

Alla prossima!

Stare in forma, la nuova rubrica di Ntacalabria.it

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, é giornalista pubblicista dal 2008. Laureato in Scienze della comunicazione, ha di recente pubblicato il libro " E' un mondo difficile". Ecco il link per acquistarlo http://amzn.to/2lohl4U. Lavora come Digital Marketing Manager in Irlanda.

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