Il Csi invita Gigi Buffon a diventare testimonial dello sport in oratorio

I DIRIGENTI E I VOLONTARI CSI ALLA DANONE CUP 2011

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I DIRIGENTI E I VOLONTARI CSI ALLA DANONE CUP 2011
I DIRIGENTI E I VOLONTARI CSI ALLA DANONE CUP 2011

Arriva dal Presidente Nazionale Csi Massimo Achini l’invito a Gigì Buffon a diventare testimonial dello Sport in Oratorio. Ecco la lettera del componente nazionale di Giunta Coni Achini< Caro Gigi, tu sei una delle poche bandiere del calcio di oggi.

Portierone della Nazionale, da sempre uomo semplice e umile, capace di seguire per “amore della bandiera” la Juventus in Serie B… Non hai idea di quante volte, con orgoglio, ti abbiamo citato come “buon maestro” e come esempio positivo per i ragazzi ed i giovani di oggi.

Tieni conto che la voglia di scriverti mi è venuta a partire da quella stima che proviamo per te. La vita di un portiere, caro Gigi, è sempre stata una sorta di altalena. Si parla di chi è “tra i pali” o per paratone all’incrocio o per memorabili papere. E nella vita di ogni grande portiere ci sono tutte e due. Temo però che tu, recentemente, abbia fatto un gravissimo scivolone. Non ti nascondo che sono sobbalzato sulla sedia quando, tempo fa, ti ho visto per la prima volta fare da testimonial nella pubblicità del videopoker. Ma come? Buffon che offre la sua immagine per promuovere una “tentazione” così subdola e pericolosa? Non sapevo allora che sarebbe scoppiato lo scandalo scommesse e che il “giocare d’azzardo on line” sarebbe andato alla ribalta della cronaca.

Eppure, già allora vederti fare da testimonial al videopoker mi dava sinceramente fastidio. Come sai, noi del Csi siamo gente che ama scommettere e di brutto, ma su altro. Scommettiamo solo ed esclusivamente sull’uomo, sui ragazzi, sulle potenzialità educative dello sport, sul portare ovunque gioia e felicità attraverso un pallone. Di solito sono scommesse “quotate” perdenti… Eppure ci puntiamo sopra tutto noi stessi. Pronti a riprovarci ogni volta che le cose vanno male e pronti a sentire una felicità infinita ogni volta che un ragazzo incontra i valori della vita facendo sport.

Mi chiedo perché mai avrai scelto di fare quella pubblicità. Per soldi? Se penso ai tanti che hai guadagnato in carriera non penso sia il motivo più importante. Per superficialità? Potrebbe essere, magari qualcuno ti ha consigliato male. Quale che sia il motivo che ti ha portato a fare quella scelta, sappi una cosa. A noi non piace giudicare le persone e non ci permettiamo di farlo. Ci piace consigliare gli amici e con questo spirito ti diciamo che hai fatto una bella sciocchezza. Permettimi di chiudere facendoti una proposta. La settimana scorsa don Luigi Ciotti ha proposto a Prandelli di portare la Nazionale ad allenarsi in Calabria(a Rizziconi) su un campo confiscato alla malavita. Sono “segni importanti” che oggi servono più che mai. Vuoi fare un’ultima parata all’incrocio prima della fine della tua carriera?

Che ne dici di venire a fare il testimonial dello sport in oratorio? Buffon che ci ripensa e “scommette sui valori”. Sarebbe veramente tosto. E tu sei uno a cui il coraggio non manca> È arrivato il tempo di far conoscere a tutti il “bello” che le migliaia e migliaia di allenatori e dirigenti Csi che vivono in Oratorio realizzano ogni settimana. È arrivato il tempo soprattutto di scrollarci di dosso superficiali etichette come quelle del “si gioca alla viva il parroco” per far sapere che lo sport in Oratorio viene fatto bene, con competenza, qualità (anche tecnica) e con un amore e una passione educativa infinita per i ragazzi. A Settembre  partirà la Campagna Nazionale “Un gruppo sportivo in ogni Parrocchia”. La campagna  non è solo uno slogan. Non è e non vuole essere un’azione di marketing pastorale. È e vuole essere una seria e costante azione di “missionarietà cittadina”. Paolo Cicciù Presidente Provinciale e Consigliere Nazionale  Csi < Lo sport italiano deve ripartire anche dalla Parrocchia e dall’Oratorio per costruire un futuro liberato dai tanti mali dello sport di oggi.

Regalare una marcia in più in termini educativi a tutta la nostra Chiesa locale, una marcia in più importante – spesso determinante – nei confronti di quel desiderio di educare alla vita buona del Vangelo i giovani di una società complessa, difficile e complicata come quella di oggi. Lo sport, infatti, rappresenta, in maniera più o meno immediata, molte situazioni della vita e accompagna chi lo vive con impegno ad affrontarle gradualmente, con la possibilità di migliorarsi man mano e di imparare anche dagli errori che si commettono. Inoltre, lo sport in Oratorio è e rimane una efficace opportunità di aggregazione e di coinvolgimento di molte persone, favorendo la crescita dello spirito comunitario anche tra coloro che non avvertono immediatamente l’appartenenza ecclesiale. Lo sport in Oratorio genera e favorisce l’incontro.

I ragazzi ci scrutano in ogni modo. Se trovano buoni “compagni di viaggio” di quella vita che a loro fa tanta paura eppure li affascina, allora li eleggono a “modelli di vita”. Oggi il più grande tradimento che facciamo alle giovani generazioni è che non le educhiamo più a soffrire, che la parola “sacrificio” non esiste più. Nello sport, invece, sì. Non è cosa da poco. Ne verrà una gioia distillata, una gioia forte, autentica e preziosa, non a poco prezzo. Ecco come possono essere coloro che fanno diventare significative le attività sportive in Oratorio.

Le attività non sono significative ed educative da se stesse; lo sono per come sono interpretate da questi educatori dello sport, ognuno con il suo ruolo, la sua competenza e la sua passione educativa umana e cristiana. Numeri significativi per il  Csi di Reggio Calabria. Infatti sono partner del progetto educativo del Centro Sportivo Italiano  oltre 50 Parrocchie delle tre Diocesi della nostra Provincia. Le attività coinvolgono,ogni anno, oltre tremila  ragazzi tra i 10 e 25 anni. Il Progetto educativo “Vivi L’oratorio”è ormai diventato uno strumento capace di promuove percorsi sportivo – educativi indispensabili per dare risposte  alle domande di senso dei nostri giovani. La nostra campagna, che vedrà Reggio Calabria in prima linea,  vuole essere una campagna capace, prima di ogni altra cosa, di generare una nuova consapevolezza ed un nuovo entusiasmo nei gruppi sportivi che oggi esistono e operano negli Oratori e nelle Parrocchie Italiane.

Dalla necessità di rivedere e modernizzare il progetto educativo dei gruppi sportivi, alla necessità di valorizzare luoghi e ambienti, alla necessità di arrivare ad avere tutti gli allenatori e dirigenti preparati e competenti. Incoraggiamenti prestigiosi per i giovani del Csi, impegnati in questi gironi nelle finali nazionali, giungono niente meno che dal commissario tecnico della Nazionale azzurra di calcio, Cesare Prandelli: «Partecipare alla finale di una competizione è senza dubbio un appuntamento affascinante nella storia sportiva di un calciatore: dà un senso di compiutezza ai propri sacrifici, al lavoro svolto, suscita nuovi stimoli finalizzati al raggiungimento di ulteriori traguardi, accresce il senso di appartenenza alla propria squadra. Ma il calcio è, e deve soprattutto rimanere, un gioco.

L’eccesso di aspettative nel risultato annulla la magia del divertimento, limita la possibilità per un calciatore di esprimersi in base alle proprie caratteristiche, ridimensiona la prestazione e il piacere di condividere un progetto comune. I tanti campioni azzurri che come voi in gioventù hanno calcato i campi del Csi – Rivera, Cabrini, Boninsegna, solo per citarne alcuni – hanno lasciato al calcio una testimonianza preziosa e imprescindibile: imparare a giocare divertendosi è un privilegio che può durare tutta una vita».

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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