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Omologo che ha le stesse caratteristiche di un altro; corrispondente
Il termine “omologo” deriva dal greco “homo-” (stesso) e “logos” (parola, discorso) e viene utilizzato in vari contesti per indicare qualcosa o qualcuno che ha una corrispondenza o una somiglianza in un altro sistema o contesto. Ecco alcuni significati specifici del termine:
- Generale: Indica una persona o una cosa che svolge una funzione o un ruolo simile in un altro contesto. Ad esempio, un ministro degli Esteri di un paese può essere chiamato l’omologo del ministro degli Esteri di un altro paese.
- Biologia: Si riferisce a strutture o organi che hanno la stessa origine evolutiva ma possono avere funzioni diverse. Ad esempio, le ali di un uccello e le braccia di un essere umano sono considerati organi omologhi perché derivano dallo stesso arto ancestrale.
- Chimica: Indica composti che appartengono alla stessa serie omologa, differendo l’uno dall’altro per un’unità costante, come un gruppo metilene (-CH₂-). Ad esempio, il metano (CH₄) e l’etano (C₂H₆) sono omologhi.
- Genetica: I cromosomi omologhi sono coppie di cromosomi in cui uno deriva dalla madre e l’altro dal padre. Questi cromosomi hanno la stessa sequenza di geni, ma possono avere varianti diverse di questi geni (alleli).
In sintesi, “omologo” si riferisce a entità che, pur appartenendo a sistemi o contesti differenti, condividono una somiglianza strutturale, funzionale o di origine.
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