Rinite allergica e immunoterapia: corretta diagnosi

Questo post é stato letto 174640 volte!

La rinite è definita come una malattia eterogenea , espressione di un processo patologico principalmente di natura infiammatoria.

La rinite si accompagna spesso ad altre patologie come congiuntivite, otite, sinusite, faringite, con sgocciolamento retronasale e soprattutto asma bronchiale che rappresenta l’ associazione clinicamente più importante e spesso coesistono nello stesso paziente.

Studi epidemiologici hanno dimostrato che i soggetti rinitici sia allergici che non sviluppano nel corso della vita asma bronchiale. Esistono molte differenti cause di rinite nei bambini e negli adulti ma circa il 50% delle riniti sono di natura allergica IgE- mediata.

La rinite è caratterizzata da uno o piu’ dei seguenti sintomi nasali: starnutazioni, prurito nasale, rinorrea, congestione nasale. La congestione può essere unilaterale o bilaterale. E’ generalmente più pronunciata di notte e nel primo mattino, provocando un significativo russamento e disturbando la regolarità del sonno.

Nei bambini in caso di cronicità della rinite si possono sviluppare anormalità facciali con malocclusioni dentali e un tipico atteggiamento a bocca aperta; nei casi più gravi possono perdere il senso dell’ olfatto e del gusto. Nei bambini allergici con una significativa ostruzione nasale, la congestione venosa è talmente marcata da determinare un edema e un’ iperpigmentazione delle palpebre inferiori, senso di ripienezza delle orecchie e prurito faringeo.

Meccanismi molecolari delle reazioni allergiche.

Il sistema immunitario lotta continuamente contro agenti esterni , aggressivi o meno e in qualche caso sopravviene una manifestazione allergica, vale a dire uno stato di ipersensibilità. Allora accade che i meccanismi di difesa sfuggano ai sistemi di controllo del sistema immunitario e risultino quindi in una patologia infiammatoria ossia in una allergia.

Quando avviene una risposta immunitaria, viene richiamato tutto un insieme di molecole effettrici la cui azione consiste nel rimuovere l’antigene con meccanismi diversi. In genere, queste molecole effettrici inducono una risposta infiammatoria localizzata, subclinica, che porta all’eliminazione dell’antigene senza causare danni estesi nei tessuti dell’ospite. Però, in talune circostanze questa risposta infiammatoria può avere effetti deleteri causando danni significativi ai tessuti o anche la morte. Queste reazioni sono chiamate reazioni di ipersensibilità o reazioni allergiche.

L’ ipersensibilità immediata in particolare quella di tipo I è la forma di allergia più frequente e deriva dalla sintesi di immunoglobuline, le immunoglobuline E o IgE o anticorpi specifici per antigeni detti allergeni presenti nell’ambiente ; diverse classi anticorpali sono in grado di indurre molecole effettrici differenti. Gli anticorpi di classe IgE inducono degranulazione delle mastcellule o mastociti con rilascio di istamina e di altre molecole biologicamente attive.

Prendendo in considerazione la durata e la comparsa dei sintomi possiamo parlare di forme intermittente se i sintomi persistono meno di 4 giorni a settimana o meno di 4 settimane; persistente quando i sintomi persistono per più di 4 giorni a settimana o per più di 4 settimane; lieve quando la persona, nonostante la rinite allergica, riesce comunque a ad avere un sonno normale, normali attività lavorative scolastiche o a svolgere normalmente attività sportiva e non presenta sintomi particolarmente fastidiosi; moderata/severa quando la persona presenta sonno disturbato e i sintomi della rinite allergica interferiscono con il normale svolgimento delle attività quotidiane ed alterazioni del sonno.
Classificazione della rinite in base alle cause: allergica, da farmaci (aspirina), da reflusso esofageo, vasomotoria e da irritanti e da cibi.

Nei pazienti con rinite lieve l’ esame obiettivo e’ opzionale , mentre deve essere sempre eseguito nei pazienti con rinite persistente. All’ esame obiettivo con endoscopia nasale si può osservare una mucosa eritematosa ed edematosa di colore blu- grigio; la presenza di flogosi induce ad ipertrofia dei turbinati e spesso alla presenza di micropolipi nel meato medio. Dopo un’ attenta anamnesi va ricerca la presenza di eventuali allergie con le prove allergometriche cutanee (skin test) ; in alternativa si può ricorrere al dosaggio della della concentrazione sierica delle IgE specifiche RAST TEST. La Tac è consigliata nei casi di sinusite cronica che può essere associata alla rinite.

La cura delle riniti allergiche comprende: una terapia farmacologica con antistaminici che riducono l’espressione clinica di prurito nasale, starnuti e rinorrea; i cortisonici topici riducono l’ostruzione nasale e il vaccino. Questa forma di trattamento è detta immunoterapia e consiste di iniezione, compresse sublinguali o gocce che contengono una minuscola quantità della sostanza o delle sostanze specifiche in grado di scatenare le reazioni allergiche.

Queste sostanze sono dette allergeni. Le somministrazioni contengono la quantità di allergeni necessaria per stimolare il sistema immunitario, che però non è sufficiente per causare una vera e proprie reazione allergica. Con il passare del tempo il medico aumenta la dose di allergene presente in ciascuna somministrazione in questo modo l’organismo si abitua agli allergeni, cioè si desensibilizza. Il sistema immunitario sviluppa una tolleranza agli allergeni, quindi i sintomi allergici alla fine diminuiscono. Per questi motivi il vaccino per l’allergia è considerato l’unico trattamento capace di agire sulle cause, e non solo sui sintomi dell’allergia.

Un valido aiuto è offerto anche dalla fitoterapia e l’aromaterpaia, gli olii essenziali di basilico, menta e pino riducono la congestione se utilizzati per fare un’inalazione o diffusi nell’aria.

Questo post é stato letto 174640 volte!

Author: Angela Pipari

collaboratore presso la testata ntacalabria.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *