Reggio Calabria, Vincenzo Crupi (UILCA) su decisione GUP di Palmi

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Accogliamo con soddisfazione la decisione del GUP di Palmi, Dott. Paolo Ramondino, che nel procedimento avviato dalla ditta BMA SAS per una presunta vicenda di usura bancaria, ha deciso il “non luogo a procedere” per sei dipendenti di un primario istituto bancario italiano che all’epoca dei fatti ricoprivano il ruolo di direttore di filiale e di responsabili di area.

Viene confermata la linea seguita in altri procedimenti, e condivisa con convinzione dal nostro sindacato, secondo la quale i titolari di filiale non hanno avuto alcun ruolo attivo nella determinazione dell’eventuale superamento del tasso soglia poiché lo stesso è stato spesso determinato, come già accertato da varie sentenze, dal mancato conteggio nel calcolo del TAEG della Commissione Trimestrale di Massimo Scoperto, errore peraltro indotto da istruzioni poco chiare  fornite da Banca d’Italia (istituzione preposta alla vigilanza sulle banche).

Come ricordato nel convegno organizzato dalla UILCA provinciale di Reggio Calabria in data 20.04.2011 proprio sul tema del rapporto tra banca, bancari ed imprenditori in merito al fenomeno usura, riteniamo che puntare il dito indiscriminatamente ed in modo ingiustificato contro i dipendenti bancari non fa altro che minare un rapporto, quello tra banca e cliente, che invece deve essere di reciproca fiducia. Ciò di fatto facilità pregiudizi che spesso spingono le famiglie e gli imprenditori a rivolgersi al mercato illegale del credito che sicuramente presenta meno difficoltà nell’accesso ma che è anche porta d’ingresso di un tunnel di disperazione che coinvolge milioni di italiani.

Come sindacato siamo convinti che il sistema bancario possa e debba  essere lo strumento principale di lotta all’usura tramite procedure di accesso al credito più trasparenti e maggiormente semplificate.

Certo, le banche hanno dei parametri stringenti da rispettare ma ciò nonostante possono fare ancora tanto in tema di politiche creditizie attente al territorio. Non possono però fare tutto e non da sole. Questa è una battaglia che va combattuta da più attori ed in modo sinergico.

Nel citato convegno, abbiamo fatto un appello alla politica, alle associazioni di categoria, alla Chiesa affinché ognuno faccia la propria parte tramite consorzi fidi, una gestione delle risorse pubbliche che sia da stimolo all’economia e non sia solo al servizio di pochi, un più efficiente utilizzo delle società come Fincalabra, ecc.

Aspettiamo delle risposte ribadendo la nostra disponibilità ad un confronto serio e professionale.

Su un concetto non ci stancheremo mai di ritornare: i funzionari e impiegati delle banche sono spesso i migliori consulenti della clientela ed ogni giorno affrontano difficoltà nel dover mediare le esigenze di imprenditori e famiglie con le direttive interne, a loro volta, spesso condizionate dalle regole imposte dalle autorità italiane ed europee.

Forse, un’analisi più attenta e meno faziosa aiuterebbe a creare un clima di minore diffidenza o anche di maggior fiducia che impedirebbe a venditori di fumo e di guai di incunearsi in un rapporto banca-bancari-cliente che è assolutamente ben garantito dalla legislazione vigente.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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