Reggio Calabria, continua lo stato di agitazione del Terzo Settore

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coordinamento provinciale terzo settore
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Proseguirà con una manifestazione in Piazza Italia prevista per il prossimo giovedì 26 aprile alle ore 10,00, lo stato di agitazione delle organizzazioni del Terzo Settore che gestiscono servizi per conto del Comune di Reggio Calabria. L’interruzione dei servizi prevista per il 2 maggio prossimo è sempre più imminente e se non interverranno risposte concrete e significative, centinaia di cittadini appartenenti alle cosiddette fasce deboli della nostra società, disabili, minori, anziani, si troveranno senza servizi essenziali a garantire loro un’esistenza dignitosa.

Gli enti no profit infatti, riunitisi in assemblea del coordinamento lo scorso venerdì, verificata l’inesistenza di risposte concrete da parte dell’amministrazione comunale dopo l’annuncio dello scorso 16 aprile sull’imminenza della chiusura dei servizi, hanno preso atto dell’impossibilità di continuare a garantire le attività sulla pelle degli operatori e dei loro familiari, ridotti ormai allo stremo dalla mancata erogazione di stipendi che, in alcuni casi, supera le 10 mensilità!

Nel dicembre scorso, il protocollo di intesa siglato con il Comune, aveva acceso un barlume di speranza. Nel tentativo estremo di garantire la continuità assistenziale alle persone in stato di bisogno, le organizzazioni del terzo settore avevano accettato di continuare a sopportare i ritardi, confidando nell’erogazione puntuale delle mensilità corrente e, soprattutto, sul saldo del 30% del pregresso entro il 31 marzo 2012. Sulla base dell’accordo diversi enti hanno fondato la propria programmazione amministrativa, hanno riacceso fidi, hanno aumentato la propria esposizione bancaria, i propri debiti con i fornitori. E’ evidente, pertanto, che il mancato rispetto degli impegni da parte del Comune, ha portato gli enti sull’orlo del fallimento, determinando l’ineluttabilità della sospensione dei servizi.

L’interruzione delle attività dal prossimo 2 maggio sarà pertanto un’inevitabile conseguenza che determinerà la fine di esperienze che in alcuni casi hanno oltre 30 anni di storia e che hanno fatto la storia dei servizi sociali non solo a Reggio Calabria, ma sull’intero territorio nazionale. Un dramma sociale senza precedenti su questo territorio, che avrà quale ulteriore effetto funesto anche le centinaia di operatori che resteranno senza lavoro in un momento di particolare sofferenza generalizzata.

Dalla prossima settimana il Coordinamento avvierà le azioni necessarie per affrontare questo momento drammatico ed in particolare incontrerà le rappresentanze sindacali, già preavvertite della gravità della situazione, e comunicherà alle famiglie degli utenti dei servizi l’imminente interruzione degli stessi, salvo che non intervengano gesti concreti da parte dell’amministrazione comunale.

Se questa però è la situazione, senza dubbio di una gravità senza precedenti, non è intenzione del Coordinamento e delle stesse organizzazioni del Terzo Settore, chiudere senza lottare: sui diritti non si fanno sconti!

Continuiamo ad essere convinti che i progressi sociali degli ultimi 40 anni nel campo dei diritti e delle garanzie costituzionali di tutti, soprattutto dei più deboli e dei più poveri, non possono essere cancellati con un colpo di spugna con la falsa giustificazione che non ci sono più risorse! I bilanci, le priorità, sono scelte politiche che vanno orientate in primo luogo verso chi nella società a maggiore bisogno. Ciò che rischia di avvenire a Reggio Calabria non è la sconfitta di una categoria di persone fragili ed emarginate, ma un arretramento sulle garanzie costituzionali di ogni cittadino. Lo stato di bisogno è una fattore contingente che prima o poi tocca tutti, ed un welfare dei diritti è garanzia di ognuno, nessuno escluso.

Per questi motivi il Coordinamento delle organizzazioni del terzo settore, con i propri operatori, le associazioni di familiari e tutti i cittadini che vorranno partecipare, si ritroverà il prossimo giovedì 26 aprile alle ore 10,00 in Piazza Italia per gridare ad alta voce il rischio di implosione dello stato sociale e delle politiche di welfare a Reggio Calabria.

Considerata l’ingiustificata inerzia dell’amministrazione Comunale, questo coordinamento ritiene opportuno riprendere l’antica abitudine dell’Agorà, centro ed espressione della democrazia della polis, invitando tutti i CITTADINI a manifestare con noi, come da sempre nel nostro stile con modalità democratiche e non violente, per la salvezza dei servizi essenziali di questa città.

In tale occasione informeremo il Prefetto della drammaticità della situazione e dell’imminente rischio di interruzione dei livelli essenziali di assistenza sociale, consegnandogli “simbolicamente” le chiavi dei nostri servizi e rappresentandogli il dramma sociale che necessariamente né conseguirà.

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Author: Cristina

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