Pentedattilo Film Festival: intervista al Parto delle Nuvole Pesanti

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Apertura d’eccezione assieme al “Parto delle Nuvole Pesanti” per il Pentedattilo Film Festival che apre i battenti ufficialmente alle ore 19.30 del 16 settembre. Il popolare gruppo, capostipite in Italia della musica etno-rock che si coniuga con la canzone d’autore, è stato già tra i protagonisti della passata edizione del festival col film “I colori dell’abbandono” e torna ora per un attesissimo concerto e per presentare il nuovo videoclip “Magnagrecia”, tratto dall’ultimo album omonimo. Un disco ricco di suoni ancestrali e futuristici insieme che segna un’ulteriore evoluzione della band verso uno stile “rock world music”. I testi affrontano temi di attualità e raccontano storie di paesi che si spopolano, di emigranti ed immigrati. E Salvatore De Siena, che ha ormai assunto a pieno titolo il ruolo di frontman del gruppo, non riesce a spiegare altrimenti la natura di questo processo artistico che lo lega a Pentedattilo se non con la parola “amore”.

Una location sicuramente suggestiva ed efficace, quella di Pentedattilo. Ma, dal lavoro svolto nel suggestivo geosito emerge qualcosa in più che un semplice bellissimo uso del paesaggio…

«Infatti l’idea del videoclip è scaturita dal profondo amore nato per il borgo… travolgente come una passione. Abbiamo scoperto la storia di Pentedattilo grazie agli studi dello scrittore Carmine Abate e dell’antropologo Vito Teti. Ne emerge un video musicale che parla di paesi abbandonati; ma non si limita a raccontare le suggestioni e le magie, perché vengono a galla quelle che sono le sensazioni amare sviluppate dall’incuria e dall’emigrazione».

In realtà il videoclip è parte di un documentario più ampio. Propone tre personaggi in una terra deserta che, attraverso un visore antico, osservano il passato e gli ultimi segni di vita di quello che poi diventerà il borgo fantasma. Ma poi nel contesto s’installano suoni, colori e forme di vita vibranti. Che cosa avete voluto esprimere attraverso questo racconto musicale?

«Abbiamo voluto ripercorrere una sorta di narrazione della solitudine umana, che durante il suo percorso di vita perde quelli che sono i suoi compagni essenziali ovvero i luoghi, gli animali. Il naturale contesto che infonde sicurezza e tranquillità. Pentedattilo racconta, sempre, i luoghi del passato facendoli diventare suggestione; il nostro docuclip ripercorre attraverso la musica e le immagini questo stato d’essere. Ma l’incisiva presenza di Alì, un cavallo bianco che corre tra le stradine del borgo con fare possente, sottolinea come queste terre abbandonate non si arrenderanno alla solitudine».

Il lavoro del “Parto delle Nuvole Pesanti” è però un lavoro trasversale: come se la musica da sola non bastasse, avete trovato nuovi modi di esprimere la vostra arte. È stato un processo di ricerca o uno sviluppo automatico?

«Siamo convinti che la visione olistica dei contesti sia sempre la migliore. Quindi il lavoro si sviluppa attraverso un metodo di ricerca ma quasi naturalmente tra musica, video e fotografia: dentro il cd “Magnagrecia”, infatti, si troverà un reporage fotografico di Michele Stallo, già fotografo di Ligabue e dei Marlene Kuntz, che propone una sorta di racconto fotografico di quella che è l’atmosfera evocativa di Pentedattilo».

Possiamo dire che, ormai, tra il “Parto delle Nuvole Pesanti” e il Pentedattilo Film Festival si sia creato un connubio vincente?

«Un connubio vincente ma anche empatico! Con il direttore artistico del festival Enmanuele Milasi, abbiamo condiviso, infatti, sogni e difficoltà per continuare a operare nel magico geosito. Scontiamo ancora qualche limite che il territorio si porta addosso, certo, ma abbiamo scavato così tanto da trovare assieme il petrolio che ci dà l’energia per continuare il nostro lavoro con tutto l’amore possibile per Pentedattilo».

Non poteva esserci location più adatta, quindi, del borgo antico di Pentedattilo dove, prima del concerto, la band incontrerà il pubblico. Nella Chiesa di SS Pietro e Paolo sarà quindi proiettato “Magnagrecia”, il bellissimo docu-clip di Dimitris Statiris e Salvatore De Siena, un viaggio tra i temi affrontati nel disco che si conclude con il videoclip del brano omonimo.

Info:

Web: www.pentedattilofilmfestival.net

Ufficio Stampa: Adexo –  cell. 329.9815211 – 340.3553577; e-mail:  stampa@pentedattilofilmfestival.net

Realizzazione artistica: Ram Film – Via Itria 26, 89132 Reggio Calabria;

e-mail: info@pentedattilofilmfestival.net.

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