Reggio, brucia cavi elettrici per rivendere rame, denunciato

incendio rifiuti fiumara armo

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Una pattuglia del Comando Stazione Forestale di Reggio Calabria ha sorpreso, in località Fiumara d’Armo Gurnali nel territorio del Comune di Reggio Calabria, un soggetto di anni 45, intento a bruciare cataste di cavi elettrici con lo scopo di ripulirli dalla guaina di plastica che li ricopre per ricavarne e rivenderne il rame.

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Il 45enne aveva sistemato i cavi, a suo dire raccolto nel territorio comunale, in 5 cumuli sistemati lungo l’alveo della fiumara e gli aveva dato fuoco, richiamando così l’attenzione di qualche cittadino che, giustamente preoccupato per i fumi, ne aveva segnalato la presenza al 1515 numero di emergenza ambientale, appositamente attivato dal Corpo Forestale dello Stato.

Gli agenti rapidamente giunti sul posto hanno sequestrato il rame ricavato dai cumuli combusti, stimato in circa 1 metro cubo e denunciato il responsabile all’Autorità Giudiziaria per combustione illecita di rifiuti ai sensi del D.lgs. 152/2006.

Sequestrato inoltre l’automezzo del soggetto, risultato privo di copertura assicurativa e di revisione periodica.

La pratica dell’abbracciamento di rifiuti speciali, in questo caso costituito da materiale plastico, abbandonati o depositati in aree non autorizzate, è punibile dal codice penale con la reclusione da due a cinque anni. La combustione di materiale plastico produce diossina, una classe di composti chimici organici  riconosciuti dalla comunità internazionale come cancerogeni, in grado di contaminare i suoli, entrare nella catena alimentare e causare danni irreparabili agli organismi viventi, uomo compreso.

La repressione del fenomeno dell’incendio dei rifiuti, rappresenta un impegno prioritario del Corpo Forestale dello Stato, ed è una lotta che va combattuta, prima ancora che con pesanti sanzioni penali, con le armi dell’educazione e di una corretta informazione.

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