Anche in Calabria nasce il PSD, un’opportunità di rinnovamento per i calabresi

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Psd - partito sicurezza e difesa

Intervista al Capo Dipartimento regionale per la Polizia di Stato Filomena Falsetta

Il PSD (Partito Sicurezza e Difesa) di Giuseppe Paradiso e Giorgio Carta, grazie all’incarico conferitole di Capo Dipartimento regionale per la Polizia di Stato, nasce anche in Calabria. Con quali obiettivi?

Il PSD vuole rendere gli operatori del Comparto Sicurezza e Difesa soggetti attivi e protagonisti consapevoli dei propri diritti, ponendoli in grado di contribuire attivamente alla vita politica, economica e culturale del territorio calabrese, e, insieme ad esso, dell’intera nazione.

In che modo?
Nel modo più semplice, ma anche il più dignitoso, che consiste nell’attuare quei principi cardini della nostra Costituzione, art. 17, 18, 49, 52 e 98, nei quali abita lo spirito repubblicano, in quanto riconoscono a  tutti i cittadini il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Quindi, secondo il PSD, lo Stato non garantirebbe a tutti indistintamente questa libertà?
Lo Stato non garantisce questa libertà nella maniera più assolutistica ed arbitraria al personale del comparto Sicurezza e Difesa, e,così facendo, viola uno dei capisaldi giuridici sui quali si fonda lo Stato di diritto, che è l’art. 3 della nostra Cost., che stabilisce che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Ciò significa, dunque, che il PSD qui in Calabria si adopererà per il riconoscimento dei diritti politici e sindacali dei dipendenti del comparto Sicurezza e Difesa?
Questa è una priorità del PSD, ma non è l’unica. Il Partito di Paradiso e Carta si adopererà per una radicale riforma e un graduale riordino del sistema di progressione delle carriere secondo criteri meritocratici, per una maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine, per un efficace controllo dell’immigrazione clandestina. Ancora, il PSD si attiverà sul territorio per tutelare il loro diritto alla famiglia e per incentivare le forme di controllo della legalità nei luoghi di lavoro, in modo da poter svolgere le proprie mansioni in condizioni decorose.

La Calabria è afflitta da una spinosa e annosa problematica, il precariato. Di quali strumenti  intenderà avvalersi il PSD per contrastare questo fenomeno diffuso?
Il PSD promuoverà sul territorio calabrese incisive ed energiche iniziative, rivolte ad imporre al Ministero della Difesa il divieto di procedere ad assunzioni di militari con contratto a tempo determinato, e per i contratti già posti in essere, la loro conversione a tempo indeterminato, al fine di garantire la stabilizzazione del personale precario attualmente in servizio, in ossequio al disposto dell’art. 26 dello Statuto dei Lavoratori Militari, che stabilisce l’adozione di misure che vietino qualsiasi forma di precariato all’interno delle Forze Armate, e di cui chiederemo l’immediata approvazione.  Non solo, il PSD, in virtù delle odierne disposizioni comunitarie, pretenderà una legittima equiparazione dei Lavoratori Militari ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, in quanto per l’Europa non esiste alcuna differenza tra i diritti riconosciuti ai dipendenti della P.A., sia che si tratti di appartenenti all’ambito civile o di appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa.

Quindi, secondo il PSD, tale equiparazione rientrerebbe nell’ambito di applicazione del diritto comunitario?
Precisamente. La natura delle attività militari in sé non è sufficiente a legittimare l’applicazione di disparità di trattamento o deroghe al contenuto della Direttiva 70/99/CE nonché agli artt. 1, 14 e 17 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che sanciscono il divieto di discriminazione.
Ciò vuol dire in pratica che l’Europa tutela il diritto soggettivo del singolo dipendente militare, ritenendo impossibile considerarlo alieno ai diritti fondamentali sostenuti per i pari colleghi civili della stessa P.A.

il PSD sarà in grado di imporsi anche sullo scenario europeo?
Il PSD, grazie allo straordinario consenso riscosso a distanza di un solo anno dalla sua nascita, non solo tra i cittadini in divisa ma anche tra la popolazione civile, ha avuto la straordinaria occasione di portare il caso Italia all’attenzione dei massimi vertici politici e militari dell’Unione Europea attraverso la partecipazione  al 102° Presidium di Euromil, l’organizzazione europea che promuove i diritti e le libertà fondamentali dei membri delle Forze Armate. Non solo. Il PSD ha aperto un canale collaborativo con l’europarlamentare Sonia Alfano, che ha accettato con grande entusiasmo di far parte dei politici di riferimento del Partito, per il conseguimento dei vari obiettivi programmatici.

Com’è noto, la Calabria vive oggi un grave stato di emergenza, che non è riconducibile soltanto alle problematiche (seppure rilevanti) del Comparto Sicurezza e Difesa, ma riguarda anche altri questioni, quali l’ambiente, la sanità, l’istruzione ecc. Come si porrà il PSD rispetto ad esse?
Il PSD aprirà un ampio e approfondito dibattito su tutte le tematiche che riguardano opportunità di sviluppo della nostra regione, alle quali, purtroppo,  è stato inferto un duro colpo dalle giunte che sino ad oggi si sono succedute, e compirà ogni sforzo possibile per innescare quella ripresa in un territorio sempre più isolato, come la Calabria, al fine di renderla capace di entrare in relazione con la società in maniera capillare e profondamente convincente.

Quale collocazione assumerà il PSD rispetto alle varie forze politiche presenti sul territorio? Intraprenderà un’azione persecutoria nei confronti del centrodestra?
Il PSD è consapevole che la crisi che il nostro Paese sta vivendo è espressione di una difficoltà di sistema, e, come tutte le difficoltà di sistema, va affrontata globalmente. E’ questo ciò che si propone di fare il PSD, attraverso l’avvio di un percorso di condivisione e di confronto con le altre forze politiche, i sindacati e le varie formazioni civiche, per costruire un sistema di alleanze che non sia funzionale alla sconfitta del centrodestra, ma abbia come unico obiettivo quello di garantire la governabilità democratica. Il PSD, infatti, veicola le proprie istanze legislative tramite alcuni parlamentari di tutti gli schieramenti, ben disposti a realizzare quella comunanza di intenti di cui un Paese non può fare a meno.
L’iscrizione al PSD è riservata esclusivamente al personale del comparto Sicurezza e Difesa oppure potranno iscriversi tutti?
La sicurezza e la difesa non sono prerogativa esclusiva del Comparto Sicurezza e Difesa, ma riguardano tutti i liberi cittadini; ciò significa che il PSD è un partito libero, e, di conseguenza, aperto a tutti.

Quale funzione avrà il dipartimento per la Polizia di Stato che Le è stato assegnato in Calabria?
I Dipartimenti di Corpo/Arma rappresentano i tralci del PSD, attraverso i quali il partito potrà tutelare efficacemente i diritti dei più fedeli servitori dello Stato, facendo giungere le loro istanze ai vari rappresentanti nazionali ed internazionali. In particolare, il Dipartimento regionale per la Polizia di Stato – che fa capo al Dipartimento nazionale guidato dal Commissario Giuseppe Pino – di concerto con il COISP (Sindacato Indipendente di Polizia) che da sempre collabora con il PSD, ed i vari enti locali promuoverà iniziative in grado di sviluppare la politica della “sicurezza partecipata”, all’insegna della integrazione tra cittadini e Polizia, nonché di rafforzare ulteriormente le sinergie messe in atto tra Istituzioni e categorie economiche per il monitoraggio ed il presidio costante del territorio. Il Dipartimento regionale per la Polizia di Stato darà altresì voce alle problematiche delle Forze di Polizia regionali attraverso il raggiungimento di una proporzione tra il lavoro effettivamente prestato e la retribuzione corrisposta, così come previsto nella nostra Costituzione.

Il PSD, allora, potrà esprimere ed incarnare un’aspirazione di rinnovamento per i calabresi?
Se i calabresi riusciranno ad entrare nell’ottica del PSD e farla intimamente propria, sarà  un notevole passo in avanti per la Calabria, anzi sarà proprio il segno che è iniziato il rinnovamento.
Con il PSD un’altra politica è possibile.

Comm. Giuseppe Pino
Capo Dipartimento Nazionale per la Polizia di Stato

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Author: Consuelo

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