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Qualche giorno fa il cielo si è preso una stella. Emanuele Criaco, un ragazzo di soli 26 anni, ha lasciato la vita terrena per ritrovare suo padre tra le braccia di Dio. Se n’è andato in silenzio, ma il vuoto che lascia è assordante. Alle ore 10:30, nella Chiesa San Salvatore ad Africo, il paese si stringe in un abbraccio muto e commosso per dirgli addio.
Emanuele non era un ragazzo qualunque. Era uno di quelli che portano luce anche nei giorni più bui. Lo conoscevano bene anche a Bianco, lo stimavano ad Africo: ovunque andasse, lasciava il segno con un sorriso, una parola buona, un gesto gentile. Aveva il cuore grande, di quelli che sanno perdonare, che sanno comprendere. Nonostante la vita gli avesse già tolto tanto – pochi mesi fa aveva perso il padre – Emanuele non aveva smesso di credere nella bellezza del vivere, nell’amore, nella famiglia.
Emanuele sapeva che il tempo non va sprecato. Sapeva amare le persone nella loro imperfezione. Sapeva sorridere anche quando la vita si faceva dura. Sapeva perdonare, sapeva tendere la mano.
E allora forse oggi, nel suo nome, possiamo fermarci un attimo e riflettere. Possiamo imparare da lui, anche adesso che non c’è più. Possiamo stringere chi abbiamo accanto, superare vecchi rancori, chiederci scusa, amarci di più. Perché la vita è fragile. Perché non sappiamo quando sarà l’ultima volta che vedremo il volto di chi amiamo.
Emanuele è volato via, ma il suo esempio resta. Resta nella sua mamma, distrutta ma forte. Nei suoi fratelli, che continueranno a portarne avanti il nome con dignità. Resta in tutti quelli che l’hanno conosciuto, e che oggi lo piangono col cuore in pezzi. Resta in chi, leggendo queste parole, si sentirà cambiato. Anche solo un po’. Anche solo per oggi.
Riposa in pace, Emanuele. E continua a sorriderci da lassù, come facevi quaggiù.
Dio ti accolga tra le sue braccia, accanto al tuo amato papà. Ai tuoi cari, che restano qui, auguriamo forza, amore e pace.
E a noi tutti… il coraggio di imparare a volerci bene, davvero.
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