Poesia: Gioachino

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di Pietro Pancamo

Per il nonno, si sa,
la giornata è divisa
nel crepuscolo della sera
(la notte)
nel crepuscolo del mattino
(il pomeriggio)
e nel crepuscolo della notte
(l’alba).
Uno: si stiracchia
azzuffandosi con l’aria
e s’afferra a quella luce
che sbrodola tra le persiane;
Due: lo sguardo cascante
e i capelli sgangherati dal sonno,
striscia qualche passo
fino allo specchio;
Tre: guarda la sua immagine
che trafigge il vetro
e da questo momento
vive le sue ore
come un riflesso bendato di carne;
Quattro: mi saluta con parole vitree;
Cinque: sradica i passi
fino alla sedia,
spiegazza il corpo sullo schienale
gualcendo le ginocchia
contro il muro.
Posa le mani, come due tele di ragno,
sul davanzale
e sta vicino alla finestra,
tanto vicino quasi annusasse il vetro.

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