Sapevate che a crocifiggere Gesù furono i legionari calabresi?

Gesù

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Non è certo motivo di vanto o di orgoglio, e comunque non ci sono prove certe che lo confermino. Ci sono solo gli esiti di alcune ricerche che porterebbero a credere che effettivamente furono i legionari calabresi a mettere in croce Gesù.

Sul fatto che Longino (il legionario che gli trafisse il costato) fosse un “brutio” e quindi calabrese, non ci sarebbero dubbi. Un po’ meno credibile è la teoria secondo la quale Nostro Signore fu inchiodato su una croce costruita in Calabria, con legno della Sila. Si dice che pure Stefanon (il soldato che gli porse la spugna imbevuta di aceto anziché d’acqua) era calabrese; così come calabresi erano i legionari facenti parte della X legione, alle dipendenze di Ponzio Pilato. “X Legio Fretensis” (la X legione) sfoggiava infatti il vessillo con raffigurato un grosso verro nero (il maschio del maiale) simbolo della terra di provenienza dove tale animale era considerato sacro.

X Legione Fretensis
Il simbolo della X Legione Fretensis

Un grosso verro nero dunque, forse apparentemente alla stessa razza di maiale nero d’Aspromonte, diffusissimo ancora oggi nella Locride, dalla cui lavorazione delle carni ne derivano pregiatissimi salumi. Tornando a noi, Ponzio Pilato, per governare “il cosiddetto popolo dal collo duro”, reclutò nella X legionari e cavalieri tra i più feroci dell’impero romano, provenienti proprio dalla Provincia regina. Ora non so se possiamo dar credito alla leggenda secondo cui lo stato di degrado in cui riversa questo lembo di Calabria è da attribuire alla maledizione inflittaci dal Creatore, appunto, per aver messo in croce suo Figlio. O se, come recita un’altra antica credenza, Cristo, essendo arrivato in Basilicata nella campagna di benedizione dell’ Italia Meridionale, non seguì ma si fermò a Eboli da dove estese un fievole gesto di mano per benedire ciò che ancora gli rimaneva da benedire. Si trattò di un gesto simbolico che pare racchiudesse il significato di: “Da qui in poi ve la dovete sbrigare da soli”. Fatto sta che questo particolare fascio territoriale (tra i più belli al mondo) nonostante possegga tutte le cameristiche di un paradiso, stenta a decollare.

  F. M.

 

 

 

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Author: Redazione_Cultura