PPSD Calabrese interviene su rimessione in libertà di Stillitano e Cogliandro

Filomena Falsetta

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Filomena Falsetta
Filomena Falsetta

Alla notizia della remissione in libertà disposta a seguito dell’udienza di convalida dal Giudice monocratico del  Tribunale di Reggio Calabria Dott.ssa Barillà dei sig.ri Stillitano Donato e Cogliandro Gianfranco,tratti in arresto dai CC.di Rosario Valanidi nella giornata di  Giovedi u.s. perchè sorpresi secondo le risultanze investigative ad appiccare il fuoco a sterpaglie e materiale composto da rifiuti speciali in un appezzamento di terreno appartenente allo Stillitano, considero doveroso intervenire come Rappresentante Regionale del PPSD.

Ritengo, difatti, nel caso in questione, che il Giudice, mandando assolti gli imputati, non abbia riconosciuto l’attività operativa dei Carabinieri ne tanto meno la rappresentazione accusatoria del PM.

Ora, nel caso di specie, credo che, di fronte ad un intervento dei Carabinieri, che si presume non essere, in genere, sconsiderato ed infondato, e, per di più, in presenza di un quadro accusatorio del PM, il Giudice avrebbe dovuto, quanto meno, disporre la misura cautelare dell’obbligo di firma, in attesa di compiere ulteriori accertamenti al fine individuare le reali responsabilità, anziché rimetterli in libertà senza prevedere alcun tipo di obbligo.

Difatti, ritengo che se da un lato la polizia giudiziaria dei Carabinieri non ha valore alcuno se non viene convalidata da un sistema giudiziario garantista, dall’altro lato il Giudice non è legibus solutus (fosse anche per intenti nobili) ma, al contrario, deve adempiere ad un compito ben più elevato: interpretare la lettera e lo spirito della legge di concerto con gli altri organi deputati all’esercizio dell’azione penale nonchè con i tutori dell’ordine pubblico (Carabinieri, Polizia ecc.).

Credo infatti che ruoti tutto intorno ad una questione di interpretazione, sulla quale si gioca la tenuissima separazione tra legalità formale e legalità sostanziale.

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Author: Cristina

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