Catanzaro, “Parole di vita”: il libro raccoglie le migliori liriche del “Vivarium”

COPERTINA - PAROLE DI VITA

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COPERTINA - PAROLE DI VITA
COPERTINA - PAROLE DI VITA

È stato scritto da qualche parte che la poesia è come una piuma. Ed è vero, in quanto, in un certo qual modo, fa il solletico alla sensibilità, magari nascosta, di chi la legge: un solletico che invita all’amore, alla condivisione, alla gioia del ricordare, al piacere di un incontro, di una stretta di mano, di offrire agli altri la propria disponibilità…

È, dunque, la poesia un dono che viene da lontano e che non è di tutti? Certamente, ed è proprio per questo motivo che è compito del poeta (non importa se già consacrato oppure alle prime armi) usare da par suo la piuma e perciò sollecitare, anche il più distratto dei lettori, a leggersi dentro, ad appropriarsi di quelle piccole e grandi verità che la storia e la fede ci hanno trasmesso nel corso del millenni e non solo, ovviamente.

E questo perché molti sono i temi che la piuma della poesia è in grado di sollevare: quelli legati al sociale, alla morale, alle proprie origini, al proprio territorio, all’ambiente, a quelle “Parole di vita” che danno forza, certezze, desiderio di andare oltre l’egoismo, il perbenismo, la corsa spasmodica all’avere, dimenticandosi, purtroppo, che è fondamentale prima di tutto “essere”…

Ebbene, nell’antologia pubblicata in questi giorni, in elegante veste grafica, dalle Edizioni Ursini di Catanzaro, la quarta che nasce dall’ormai affermato premio “Vivarium” di poesia, ciò che colpisce immediatamente è la varietà dei temi trattati, la diversa armonia che fuoriesce dai versi, il ricorso a stili assai spesso dissimili…

In ogni composizione, comunque, ci sono dei riflessi di luce che danno l’opportunità di percorrere, o di ripercorrere, un sentiero che sale verso l’alto, che punta al di sopra dell’oggi e che, di conseguenza, ha il profumo di una parola alata, sincera, genuinamente scaturita dall’amore non soltanto per le persone, ma anche, e nonostante tutto, per le vicende e le cose che ci circondano.

Compito primario di un Premio di poesia è dare impulso alla poesia stessa, incoraggiando i poeti a credere in quanto stanno facendo, a dare continuità alla loro azione e alle loro riflessioni.

Ci sarebbero molti nomi da citare. Tra questi spiccano Ninnj Di Stefano Busà (Milano), Maria Bertilla Franchetti (Gazzolo), Emanuele Lo Presti (Firenze), Stefania Peverati (Paderno Dugnano), Franco Maccioni (Scano Montiferro), Daniela Mignogna (Olbia), Angela Petriccione (Genzano), Ilaria Celestini (Brescia), Concetta Aiello (Torino), Annamaria Pecoraro (Reggello), Olga Maletta (Roma), Alessandra Peveraro (Valduggia), Rocco Pedatella (Trezzano sul Naviglio), Mariella Buono (San Cataldo), tanto per citarne qualcuno delle altre regioni.

La Calabria, invece, è degnamente rappresentata da tanti poeti tra i quali Maria Pia Furina (Soverato), Francesco Scattarreggia (Reggio Calabria), Bernardina Agresta e Angela Fidone (Montepaone) Tina D’Agostino, Caterina Rizzo e Mario Roperto (Vibo Valentia), Ida Annamaria Rotella, Nuccia Fratto Parrello, Francesco Saverio Capria, Rosy Angotti (Catanzaro), Caterina Tagliani (Sellia Marina), Antonio Frangipane, Maria Parisi, Pasquale Pipicelli e Maria Teresa Scolieri (Soverato), Teresa Sinopoli (Stalettì), Elena Verzì (Borgia). Ed ancora: Rita Mantuano (Piane Crati), Maria De Luca (Castiglione Casentino), Anna Laura Cittadino (Rende).

Che dire oltre se non che il percorso della poesia, sul quale si è inserito il Premio “Vivarium”, ha per meta il traguardo dell’amore universale usando ali sempre nuove ed efficaci. Ossia il canto della vita, la parola della Luce, la composta bellezza di un sogno senza ombre, senza reticolati, senza catene, senza silenzi nudi… La poesia, insomma, sotto certi aspetti, – e l’antologia “Parole di Vita” curata dall’Accademia dei Bronzi ce lo conferma – è un elemento insostituibile del vivere quotidiano perché ci aiuta a superare con ottimismo le quotidiane difficoltà dell’oggi.

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Author: Cristina

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