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Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la proroga dello stato di emergenza idrica che interessa gran parte della Calabria. La decisione arriva a causa del perdurare della grave situazione di deficit idrico che coinvolge la Città metropolitana di Reggio Calabria, la provincia di Crotone e numerosi comuni del territorio cosentino.
I comuni interessati dal provvedimento
Il provvedimento non riguarda solo Reggio Calabria e Crotone, ma anche molti centri della provincia di Cosenza.
In particolare, sono inclusi:
Calopezzati, Caloveto, Cariati, Corigliano-Rossano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Scala Coeli, Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Santa Sofia d’Epiro, Vaccarizzo Albanese, Bocchigliero, Campana e Terravecchia.
Le ragioni della proroga
Il perdurare della crisi idrica ha reso necessaria la proroga dello stato di emergenza per garantire interventi urgenti e misure straordinarie. L’obiettivo è assicurare la continuità nell’approvvigionamento idrico e fronteggiare le difficoltà legate alla scarsità di risorse idriche, che da mesi mettono in difficoltà cittadini e amministrazioni locali.
Lo stato di emergenza idrica in Calabria rappresenta un problema strutturale che coinvolge diversi settori: dalla vita quotidiana dei cittadini, alla sicurezza sanitaria, fino all’agricoltura e alle attività produttive. Le istituzioni locali chiedono soluzioni a lungo termine per garantire un uso più efficiente delle risorse idriche e ridurre le perdite della rete.
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