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Si è svolta ieri sera, in uno scenario suggestivo del Parco Archeologico ArcheoDeri, immerso nella natura in località San Pasquale, la presentazione del libro “A ‘Ndrangheta” di Cosimo Sframeli e Francesca Parisi.
L’iniziativa, organizzata dal Comune di Bova Marina, dal Centro studi Documentazione ArcheoDeri e dall’Associazione “Gruppo ArcheoDeri” ha visto la presenza iniziale del Sindaco di Bova Marina, Vincenzo Crupi e un omaggio attraverso un video-tributo al compianto Pasquino Crupi.
I saluti iniziali sono stati affidati al Responsabile del Centro Centro studi Documentazione ArcheoDeri e Presidente dell’ Ass. “Gruppo ArcheoDeri”, Franco Tuscano.
Hanno preso parte alla serata tante associazioni del territorio, il consigliere provinciale Pierpaolo Zavettieri e la Kronos Arte che ha impreziosito la sala con un’esposizione di quadri.
L’evento è stato moderato dalla dott.ssa Francesca Martino, la quale ha illustrato il tema dell’incontro e ha presentato i relatori.
Il primo intervento è stato riservato all’autore del libro, Cosimo Sframeli, il quale ha ricordato alle persone presenti che il primo ad aver parlato di ‘ndrangheta, facendola entrare nella letteratura italiana, è stato Pasquino Crupi, negli anni 1992-1993. “Pasquino, – afferma Sframeli- era una persona che dava conto solo alla propria coscienza, regola che qualunque giornalista dovrebbe seguire”.
Inoltre, sono stati trattati altri temi del libro, in particolare si è fatto riferimento agli anni dei sequestri di persona, durante i quali la Calabria è stata teatro di una vera e propria guerra di ‘ndrangheta.
Subito dopo ha preso la parola il giornalista Gianfranco Marino, la voce libera dell’area grecanica, il quale ha espresso parole di elogio nei confronti del lavoro del Comandante Sframeli che ha vissuto in prima persona gli anni più bui della storia calabrese. “La ricostruzione della memoria descritta nel libro è preziosa -afferma Marino- perché ha scavato un solco dove ancora regnano ferite che non hanno mai smesso di sanguinare. Il libro è la ricostruzione storica di un quadro di un’epoca che ha lasciato segni incancellabili”.
Tra gli interventi dei relatori si sono alternati intermezzi musicali guidati dal cantastorie Gianni Favasuli e la voce narrante interpretata dalla giornalista Francesca Rosalia Salvatore.
Il Sostituto Procuratore Generale della Corte di Appello Roma, Francesco Mollace, nel suo intervento ha affermato: “L’appartenenza al comprensorio mi rende orgoglioso. Non dimentichiamo le lotte dei contadini, dei nostri combattenti. Chi ha lottato per le nostre terre è stato vittima di ‘ndrangheta. L’orgoglio della nostra appartenenza, delle nostre tradizioni dovrà servire però a trasmettere il messaggio che la Calabria non è solo terra di ‘ndrangheta. Ognuno di noi, nel nostro mestiere, deve fare il proprio lavoro e poiché io sono un pezzo di Stato il mio obiettivo è quello di far lavorare bene lo Stato”. “Il mio sogno -conclude Mollace- e quello dei miei colleghi è quello di poter dire un giorno che la ‘ndrangheta non esiste più”.
Subito dopo ha preso la parola Vincenzo De Angelis, scrittore, storico e medico e i saluti finali sono stati affidati al Sindaco di Palizzi, Arturo Walter Scerbo, il quale ha sollevato il problema della questione dello scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose evidenziando anche le notevoli disparità che si sono verificate da città in città, come ad esempio Mafia capitale e i comuni della provincia di Reggio Calabria.
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