Bova, Reggio Calabria

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Il centro storico del comune di Bova è quanto rimane della più importante cittadina dell’Area Grecanica.

Bova, la storia

Fino a mezzo secolo fa, Bova e le sue piccole vie, oggi solitarie e taciturne, erano interessate dal cospicuo passaggio di tutti gli abitanti dei siti grecanici circostanti. Sede vescovile fin dal 1054, il centro, dall’alto dei suoi 820 m s.l.m., ha conservato poteri amministrativi anche sulla corrispondente Bova Marina, fino a quando questa ultima non si è costituita come comune autonomo (1908).

Il legame tra i due paesi ha però inizialmente rappresentato un’ulteriore punto di forza di Bova. Infatti, il percorso che collega le due realtà insediative di monte e di valle è stato, fino agli anni Cinquanta, l’unico percorso carrabile di tutta l’area grecanica, il che ha fatto di Bova un importante punto di riferimento per gli artigiani e i commercianti dei villaggi circostanti e per tutti coloro che volevano intraprendere il lungo viaggio verso le località marine.

Il ruolo del borgo

L’importanza centenaria di Bova all’interno dell’Area Grecanica è tuttora testimoniata dalla presenza di numerose chiese, che ne attestano soprattutto il potere religioso. Tra le impervie e strette vie del paese, le cui case sono tradizionalmente disposte a gradinata sul monte, si contano, infatti, ben sette chiese. Di queste le più importanti sono la cattedrale, nota anche come chiesa di S. Maria della Presentazione o Isodia, e la chiesa di S. Leo, il santo patrono del paese, che presenta un fantastico altare barocco realizzato con marmi policromi.

La centralità amministrativa e religiosa di Bova si poteva chiaramente dedurre anche dalla sua posizione geografica. L’abitato sorge, infatti, alla sommità di un rilievo terrestre, in modo tale che la sua sagoma sia visibile da ogni lato e che, da Bova stesso, si possa osservare gran parte della costa calabra. Numerosi sono i larghi e le piazzole che si aprono nel centro storico, permettendo di godere dello stupendo scenario paesaggistico sulla costa e sull’entroterra grecanico, da Palizzi a Melito Porto Salvo.

Il punto di massima intervisibilità resta comunque il cucuzzolo del paese, dove sono presenti i resti del castello normanno, oggi in via di recupero. Da qui si può ammirevolmente gustare l’intelaiatura a conocchia dei tetti immediatamente sottostanti e poi spingere lo sguardo fino all’orizzonte per riconoscere il netto profilo dell’Etna.

Passaggio di consegne?

Attualmente si può ben affermare che la centralità un tempo riconosciuta a Bova si sia quasi del tutto trasferita a Bova Marina. A essa fanno capo la maggior parte delle iniziative tese a conservare la cultura e la lingua grecocalabra. A tal proposito è stata istituita la locale Ass. Cult. “Ialò tu Vùa” che è sede dell’Istituto Regionale Superiore Studi Elleno Calabri, del Museo Laografico e di un’Università della Terza Età.

Bova Marina, situata tra le foci dei torrenti Vena e Sideroni, in uno dei più pittoreschi tratti della costa ionica, è nata intorno alla metà dell’Ottocento, in una zona corrispondente all’antica colonia greca di Delia, e allora abitata da una piccola comunità di pescatori. La parte più antica di Bova Marina è rappresentata dalle abitazioni che si affacciano su Via Borgo, dove si insediarono alcuni abitanti di Bova che ebbero in concessione i terreni che il vescovo Mons. Dalmazio D’Andrea aveva acquistato dal demanio.

Con la costruzione della ferrovia e della Strada Statale, via Borgo si espanse, fino a assumere l’attuale conformazione urbana. Nonostante l’apparenza di una cittadina giovane, Bova Marina conserva, nel proprio sottosuolo e nei dintorni del centro abitato, tracce della sua antichissima storia. Basti pensare all’insediamento ebraico del IV sec. d.C. rinvenuto in località S. Pasquale, i limitrofi rinvenimenti romani, le chiese bizantine di S. Niceto (XI sec.), nei pressi del torrente Vena, e Panaghia (IX sec.), in località Panaia, e la torre angioina di S. Giovanni d’Avalos, i cui resti sono ancora visibili sull’omonimo promontorio costiero.

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Author: Lilli Tripodi

2 thoughts on “Bova, Reggio Calabria

  1. E’ un bell’articolo,dettagliato e preciso una piccola guida per chi voglia approfondire le notizie su questi due bellissimi paesi.Ci sono legata,sentimentalmente a tutti e due.Bova superiore era la meta estiva,e spesso si partiva da quì per addentrarci i qualche pineta,per ferragosto o la pasquetta,mentre Bova M. è il mio paese,quindi merita il mio ricordo e la nostalgia,ora che non ci vivo più.
    Ciao,continuo a seguire le notizie della testata che mi tyiene informata.
    Ciao,

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