Fabrizio Pratticò: “All’estero il calcio è passione. In italia…”

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Di Matteo Lucchini

Il portiere Fabrizio Pratticò, reggino DOC, ha concesso un lungo contributo esclusivo per Ntacalabria sulla sua carriera, iniziata proprio nelle fila degli amaranto. Emigrato dal calcio italiano causa le nuove norme che lo hanno estromesso per i 22 anni, troppi per le norme della Lega Pro, ma non per un portiere, appena qualche settimana fa si è trasferito in Australia, al Western United.

Sulle differenze tra calcio italiano ed estero ha detto: “È risaputo che in Italia il calcio è vissuto in maniera calorosa, per me troppo. Troppe pressioni, troppi interessi, e nel frattempo il livello si abbassa vertiginosamente. Nelle esperienze estere che ho provato, il calcio è vissuto come un divertimento, nonostante sia un lavoro. Tutte le volte che mi vengono a prendere per andare a fare allenamento vedo bambini e ragazzi giocate per strada, qui è pieno di spazi verdi aperti. Si respira nell’aria una passione per il calcio che non mi aspettavo, in Italia ti inculcano questa cultura del guadagno sin da ragazzi, e allora la passione per me viene meno, o almeno io lo voglio vivere in maniera differente il calcio”.

Sulla sua nuova squadra: “Sono felice per l’accoglienza entusiasta che mi è stata riservata, c’era grande curiosità ma anche scetticismo attorno a me, le prestazioni di queste settimane però hanno convinto il pubblico tanto che la società mi ha proposto la fascia di capitano per l’Oceanian League, ma non credo faccia per me sinceramente”. La società è fantastica, non ci fa mancare nulla e i compagni sono delle persone meravigliose: mi hanno fatto sentire a casa sin dal primo giorno. Rifarei questa scelta altre mille volte”.

Sull’Oceanian League, prossima competizione continentale che lo vedrà impegnato: “La stagione volge al termine, domenica abbiamo la finale della Coppa Nazionale, poi tra un paio di settimane inizierà questa Champions League per l’Oceania alla quale parteciperanno tutte le squadre campioni del continente, a Giugno credo di tornare per un poco in Italia. La società mi ha chiesto di prolungare fino al 2016, io preferirei aspettare almeno Maggio. L’obiettivo di squadra dipende dal valore delle avversarie nel girone che io personalmente non conosco a parte Auckland City, che ha perso la semifinale del Mondiale per club vinto dal Real Madrid in Giappone contro il San Lorenzo”.

“Cerco di pensare poco al futuro, voglio godermi questo presente che da qualche tempo a questa parte è tornato a darmi grandi soddisfazioni, mi sono innamorato di nuovo di questo sport. In ogni caso, quando hai ventiquattro anni devi fare delle scelte, di tipo sentimentale sicuramente, ma anche tecnico ed economico, ci deve essere la giusta commistione di valori. Io mi reputo una persona molto ambiziosa, non mi voglio fermare e spero di arrivare più lontano possibile, come portiere sono ancora giovane”.

Chiusura d’intervista con la personale considerazione di Pratticò su Maurizio Sarri, suo tecnico ai tempi del Sorrento, e associato con insistenza al Milan per il post Inzaghi: “Penso sia il miglior allenatore che ho mai avuto, nella mia pur breve carriera”.

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Author: redazione.news

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