Reggio Calabria, nota della Federazione Italiana Agenti Rappresentanti Commercio

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In queste ultime settimane siamo stati impegnati in un duro e complesso lavoro teso a garantire alla Fondazione Enasarco  la sostenibilità economico finanziaria , per garantire il pagamento delle pensioni agli agenti e rappresentanti di commercio, ai 50 anni come previsto dalla legge.

Onestamente dobbiamo confermare tutte le nostre perplessità su una legge che non tiene conto che siamo di fronte ad un mercato in continua evoluzione (evoluzione positiva o negativa  che oggi non è dato sapere e che solo la storia potrà dirlo) dove alla fine tutto si riduce in calcoli matematici attuariali che nei fatti limita, rispetto al passato, il potere di manovra dell’Ente,  rimandando, nel caso, di disequilibrio economico, alla obbligata scelta del commissariamento ma soprattutto al rischio concreto di mettere in discussione il futuro e la natura stesse delle prestazioni erogate dalla Fondazione.

Con questo spirito la Fiarc, insieme alle altre organizzazioni presenti nel CdA della Fondazione ha contribuito alla stesura delle modifiche all’ultimo Regolamento, ponendo grande attenzione – evitando gli errori del passato (la riforma del 2004 che la Fiarc non condivise) –  presentando proposte sostenibili e diluite nel tempo per gli agenti evitando forti penalizzazioni per gli assicurati, e la necessaria verifica della sostenibilità economica capace di garantire tutte le prestazioni e la salvaguardia dell’Ente.

Dobbiamo riconoscere che lo sforzo unitario, a cui la FIARC ha richiamato,  tutte le organizzazioni di rappresentanza degli agenti, ha reso concreta la ricerca di soluzioni  meno penalizzanti  ma capaci di garantire le prestazioni previdenziali e di assistenza sia oggi che alle future generazioni.

E’ con questo spirito che è stata studiata, analizzata e poi concretizzata la proposta che ha accompagnato la decisione di portare l’età pensionabile a 67 anni (quasi tutti gli altri enti hanno alzato a 68 o 70) inserendo la possibilità – con una penalizzazione – di chiedere un anticipo a 65 o 66 anni.

Soluzione che è stata possibile proprio perché nata al tavolo della concertazione delle parti sociali coinvolte nella gestione dell’Ente.

E’ bene ricordare che in questi ultimi anni la nostra categoria sta vivendo una profonda e pesante crisi che ha determinato forti sofferenze, anche personali per molti colleghi, e che ha anche determinato significative ripercussioni sui bilanci della stessa Fondazione.

Quello di cui ha bisogno oggi la nostra categoria è di chiarezza e trasparenza non di facile propaganda “gridando al lupo al lupo” quando già si sa che è in discussione una possibile soluzione.

La Fiarc ha sempre uniformato i suoi comportamenti e le sue scelte guardando al merito delle questioni in discussione e alla loro ricaduta sugli agenti e rappresentanti di commercio.

Ed è in questo quadro e con questo spirito  che la Fiarc ha assunto una posizione di sostegno, insieme a tutte le altre associazioni presenti ( senza alcuna differenzazione e/o primogenitura come vuol fare apparire l’USARCI), alle proposte avanzate nell’ultimo CdA della Fondazione su modifiche al Regolamento imposte dalla legge per conseguire quei parametri di “garanzia/solvibilità futura” che la Legge ci impone e per ben 50 anni.

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Author: Cristina

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