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Abbiamo, volutamente, atteso oltre 24 ore prima di rispondere all’indegno e ingiurioso comunicato, rivolto al nostro segretario cittadino Ivan Tripodi, firmato dai fantomatici “consiglieri di maggioranza” del comune di Reggio Calabria e ribadire, con la fermezza e la tranquillità derivanti dalla giustezza delle posizioni espresse, un concetto e un valore che, fino ad oggi, era rispettato in tutta la Repubblica italiana, ma che sembrano non valere nella nostra città, cioè l’assoluta e sacra terzietà delle Istituzioni.
In tal senso, la nostra attesa è stata motivata dal fatto che, forse ingenuamente, davamo per scontato ed eravamo convinti che il Prefetto di Reggio Calabria, dr. Varratta, sarebbe pubblicamente intervenuto per ribadire e ristabilire, agli occhi dell’opinione pubblica, il fondamentale concetto riguardante la piena e incontrovertibile autonomia delle Istituzioni da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione, palese o subdola che possa essere.
Questa semplice valutazione nasceva dal fatto che, a margine dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Reggio Calabria, i consiglieri di maggioranza sono stati ricevuti dal Prefetto, presso la sede del Palazzo del Governo, al quale avrebbero espresso solidarietà per gli attacchi ricevuti dal nostro Partito. Al termine dell’incontro è stato diffuso un comunicato nel quale erano stranamente contenute le dichiarazioni del dr. Varratta, il quale, addirittura e a scanso di equivoci…, ha apprezzato la visita dei consiglieri della maggioranza comunale, a trazione PDL. E’ chiaro che non c’è bisogno di disturbare le norme costituzionali che, onde evitare fraintendimenti, sono saldamente vigenti, poiché basta considerare le basilari regole del protocollo e del galateo istituzionale, per verificare che le affermazioni del Prefetto, riportate stranamente in un comunicato stampa firmato dai consiglieri del centrodestra, sono inaccettabili e decisamente fuori luogo. Lo sono a prescindere dal merito delle stesse. Nessuno ci convincerà che i comunicati di un partito o di più partiti possano essere considerati alla stregua di una nota ufficiale diffusa dalla massima Istituzione della provincia.
Ma, purtroppo, a Reggio può succedere anche questo!!!
In tutta onestà avremmo preferito che il Prefetto, senza sedicenti o presunti portavoce, rispondesse a quel semplice e banale quesito che abbiamo posto e che riproponiamo, anche per dimostrare che non vi sono offese e tanto meno aggressioni.
Come mai il Prefetto, dr. Varratta, a seguito delle inchieste della Magistratura che hanno inequivocabilmente certificato la presenza della ‘ndrangheta nella società mista comunale Multiservizi, non ha ritenuto necessario intraprendere iniziative e provvedimenti, anche di carattere straordinario, per mettere la parola fine a quella putrida mangiatoia rappresentata dalle società miste del Comune di Reggio?
Poiché la lingua e la sintassi italiana non ammettono improvvisazioni o interpretazioni, reputiamo che avere posto le suddette questioni e avere evidenziato la mancanza di iniziative concrete non rappresenta né ingiuria né offesa né, addirittura, un attacco volgare.
Invece di scrivere oscenità, i consiglieri comunali di maggioranza, la stessa che governa da quasi dieci anni e che ha fatto sprofondare la città in un mare di debiti e nella bancarotta etico-morale, farebbero bene a spiegare agli attoniti reggini che fine hanno fatto i 170 milioni di euro, e non solo, che rappresentano il buco finanziario del Comune.
Per quanto ci riguarda non ci faremo intimidire da coloro i quali usano, esclusivamente, il volgare attacco personale e l’ingiuria come strumenti di intimidazione per tentare di sfuggire dalla tragica realtà e dalle macerie da loro stessi provocate. Possiamo, quindi, tranquillizzare questi personaggi sul fatto che non arretreremo di un millimetro nella nostra limpida battaglia per il ripristino della legalità contro l’oppressione della ‘ndrangheta che domina su tutto e su, quasi,tutti. Pertanto, vista la situazione, ci appelliamo, ancora una volta, al Ministro dell’Interno, dott.ssa Anna Maria Cancellieri, per ristabilire la legalità e il semplice rispetto delle norme e delle leggi vigenti nel nostro Paese.
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