Atto aziendale ASP, monta la protesta del personale del “Tiberio Evoli”

ospedale tiberio evoli

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Ospedale Tiberio Evoli

di Francesco Iriti

«Esprimiamo enorme disappunto per l’ultima stesura dell’atto aziendale da parte dell’Asp che penalizza ulteriormente il giù più volte vessato ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo».

Monta nuovamente la protesta da parte dell’assemblea dei dipendenti medici e del comparto ospedaliero di Melito che affidano le loro lamentele in una nota inviata al presidente della giunta regionale, al direttore del dipartimento “Tutela della Salute” di Catanzaro, al direttore generale dell’Asp 5, al presidente della terza commissione regionale ed alla conferenza dei sindaci.

Nella lettera si evince come «vista l’attuale situazione si preannunciano azioni di tutela più incisive a tutela del diritto alla salute del vasto comprensorio dell’area grecanica, della dignità del presidio e, non ultima, della professionalità di tutti i dipendenti».

L’assemblea si è mossa dopo «aver presa visione dell’ultima stesura dell’atto aziendale notificata il 24 novembre alle OO.SS.. Per questo proclamiamo lo stato di agitazione». Il personale del “Tiberio Evoli” non le manda a dire e punta il dito contro “le disparità tra l’ospedale di Melito e quello di Gioia Tauro dove, non si comprende il perché, avvengono delle disparità nelle scelte portate avanti nell’atto aziendale”.

Nel documento avanzato, si chiede che «l’organigramma di tale atto aziendale venga modificato, poche il presidio ospedaliero di Melito viene sempre penalizzato, e che venga riconosciuta almeno la stessa dignità di ospedale generale riservata all’ospedale di Gioia Tauro, considerato peraltro che il tetto stabilito per le SOC (Struttura Operativa Complessa) con decreto commissariale è stato ampiamente sforato».

Nelle richieste avanzate da parte dell’assemblea dei dipendenti medici e del comparto ospedaliero di Melito si evidenza «in particolare il mancato riconoscimento della SOC di chirurgia comporterebbe un sottoutilizzo o peggio la chiusura delle moderne sale operatorie e delle branche chirurgiche afferenti all’area».

L’assemblea sottolinea come «le continue variazioni di tale atto aziendale, sempre penalizzanti, denotano mancanza di strategie coerenti con le ripetute promesse di potenziamento di questo presidio ospedaliero, – conclude la nota – come è dimostrato anche dal declassamento di quasi tutte le strutture complesse di UU.OO. e servizi».

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Author: Cristina

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