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Non serve accendere la tv la sera per sentire Abete di Striscia parlare delle innumerevoli opere costruite a nostre spese e poi date all’abbandono, non serve nemmeno chiamare le Iene per andare affondo perché la realtà di quello che ascoltiamo in tv è proprio a un palmo dal nostro naso.
Passeggiare tra i boschi della Sila dovrebbe significare entrare in sintonia con la natura, tentare di prendere coscienza che anche noi ne facciamo parte, invece lo “spettacolo” a cui si assiste in certi posti nell’interland della nostra terra è tutt’altro che piacevole, il cattivo odore e la torbidità di uno dei fiumiciattoli che attraversa Camigliatello mi hanno incuriosito molto, così ho cominciato a informarmi e viene fuori una realtà che con fatica ho metabolizzato pensando che siamo nel 2013 e soprattutto pensando alla grande stima e al grande orgoglio che nutro nei confronti di queste montagne, di queste acque.
Se fossi stata tedesca, svizzera, finlandese o danese avrei pensato subito all’estrema inciviltà del popolo Silano e come tutti sappiamo così non è.
Ebbene la scoperta spiacevole e triste è che l’impianto fognario delle nostre zone è malfunzionante; in pratica alcuni cittadini sarebbero obbligato a pagare indigenti somme per operare le pulizie dei pozzi con l’autospurgo nonostante siano stati, in passato, spesi molti dei nostri soldi per costruire un impianto di depurazione nella località denominata “patessa” mai, e dico mai, messo in funzione. Personalmente sono stata in quel posto e vi posso assicurare che vedere opere di quel tipo abbandonate a se stesse fa davvero tanta rabbia.
Fanno rabbia i concittadini incivili che hanno portato via così facilmente alcuni pezzi di quell’impianto lucrando su ciò che è di tutti, ma ancor più fanno rabbia le amministrazioni; nessuno mai ha pensato al disagio che può creare questa situazione?
Nessuno ha mai pensato che avere un impianto fognario idoneo e a norma di legge sia un diritto del cittadino che ne diventa proprietario dal momento in cui paga regolarmente le tasse? Ma soprattutto, se le amministrazioni ne erano al corrente perché non hanno mai fatto niente? Se non ne erano al corrente perché non si sono mai chiesti dove andassero a finire tutti gli scarichi fogniari di Camigliatello?
Come coordinatrice del movimento Fratelli d’Italia di Spezzano della Sila e soprattutto come cittadina pretendo delle risposte. Pretendo che chi amministra il mio paese mi spieghi perché si cura più della riscossione delle tesse e meno dell’erogazione di servizi. Pretendo che qualcuno si muova per non vedere deturpare la mia Sila. Pretendo che qualcuno risponda alle mie domande e che lo faccia il prima possibile.
Di Jenny Panza Coordinatrice di Spezzano della Sila
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