“Chiese aperte”, l’antico portone del ’500 torna nel Santuario di Sant’Umile

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Dopo circa cento anni l’antico portone del ’500 ritorna nel Santuario di Sant’Umile (Chiesa della Riforma) di Bisignano (CS) che per la prima volta sarà esposto al pubblico. Un momento importante, per il valore storico e religioso che rappresenta, che aprirà la manifestazione nazionale “Chiese Aperte”, organizzato dall’Archeoclub d’Italia, sede di Bisignano, in programma sabato 18 e domenica 19 maggio, data ancora più significativa perché cade in occasione dell’undicesimo anniversario della canonizzazione di Sant’Umile.

Quest’anno la manifestazione, giunta alla decima edizione, punterà i riflettori proprio sul Santuario. La finalità è quella di far conoscere e valorizzare il patrimonio culturale legato all’arte sacra, facendo conoscere la storia di questo luogo di culto che per due giorni viene trasformato in un museo, in cui i visitatori sono guidati in percorsi conoscitivi dai volontari dell’associazione. Un appuntamento che, nel pieno spirito delle sue finalità, vuole contribuire a dare la giusta rilevanza al Santuario chiuso dal 2010 perché inagibile a causa di una frana che ne ha messo in pericolo la stabilità. Proprio per tale motivo, che impedisce a fedeli e turisti la fruizione delle opere d’arte in essa contenute, la manifestazione si svolgerà, in collaborazione con i Frati Minori di Calabria, la Gioventù francescana di Bisignano e il sostegno della Banca di Credito Cooperativo Mediocrati, nel chiostro del convento. Qui, con l’ausilio di tour virtuali, mostre fotografiche e ricostruzioni storiche, i visitatori avranno la sensazione di trovarsi nuovamente in Chiesa, avendo la possibilità di “apprezzare” il Santuario in tutta la sua bellezza, così come si presentava prima del febbraio 2010. Ma sarà possibile anche rendersi conto dello stato attuale in cui versa l’edificio sacro e essere informati su tempi e modalità di riapertura.

Un appuntamento di grande valore storico anche per l’arrivo dell’antico portone. Le sue ultime tracce risalgono 1911, quando l’allora Superiore del convento cercò di venderlo a un antiquario assieme ai libri della biblioteca e altri oggetti preziosi. La compravendita fu sventata grazie ad una soffiata ricevuta dai carabinieri, i quali bloccarono il prezioso bottino che si trovava in partenza alla stazione di Acri-Bisignano. Mentre molti oggetti ritornarono al Santuario, i libri vennero consegnati alla Biblioteca civica di Cosenza, ma del portone cinquecentesco non si ebbe più alcuna notizia. Solo di recente, dopo una serie di indagini, la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria è riuscita a recuperare il portone e a identificarlo anche grazie a una rara fotografia di Alfonso Frangipane, pittore calabrese e studioso dell’arte. A consegnarlo ai frati sarà un rappresentante della Soprintendenza, Faustino Nigrelli, che si sta occupando della consegna su incarico del soprintendente Fabio De Chirico. Il portone necessita ancora di un intervento di restauro per ritornare al suo antico splendore, ma in occasione di “Chiese Aperte” 2013, si potrà scrivere un’altra preziosa pagina di storia del Santuario di Sant’Umile.

Appuntamento: Santuario di Sant’Umile-Bisignano: 

sabato 18 maggio: dalle 16.00 alle 20.00

domenica 19 maggio: dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00

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Author: Cristina

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