CONFACIT, la sezione di Satriano avvia iniziative per l’integrazione degli immigrati

Nadia Montirosso con alcuni rappresentanti della comunità marocchina

Questo post é stato letto 24210 volte!

La Sezione CONFACIT di Satriano ha avviato un percorso di conoscenza del territorio teso al dialogo interculturale ed alla integrazione degli immigrati. In tale direzione la Presidente della Sezione, Nadia Montirosso ha proposto un sondaggio e incontri con la Comunità Musulmana al fine di stabilire relazioni che servano ad avviare preziosi scambi culturali con marocchini e senegalesi che sono i popoli più radicati nella nostra regione.

Tale iniziativa nasce dalla constatazione che da più di quaranta anni intere famiglie vivono in Calabria dedicandosi prevalentemente al commercio ambulante e a posto fisso ed al lavoro agricolo dando un enorme contributo alla produttività regionale, qualificandosi anche per esportazioni all’estero di ogni genere, come la raccolta delle arance, dei pomodori, delle olive,della coltivazione e diffusione de bergamotto.

Grazie ai contatti instaurati dalla sezione CONFACIT con questi immigrati presenti nel territorio si sono instaurati rapporti di amicizia che sono serviti a favorire il dialogo e la conoscenza di usi, costumi e tradizioni di questi popoli, conoscendone le abitudini della vita quotidiana, le feste, i riti che, con dovizia di particolari, alcuni esponenti di tale comunità hanno raccontato come, ad esempio, la festa grande di “Id Capir”, molto sentita da questa popolazione,  che si festeggia tutti gli anni nel mese di ottobre: la giornata inizia con la preghiera alla Moschea tutti insieme, poi ognuno si ritira nelle proprie abitazioni intorno alle dieci del mattino e l’uomo vestito di bianco macella una capra o una pecora o un agnello; la tradizione vuole che le parti dell’animale siano consumate divise in modo diverso durante la giornata. Per l’occasione vestono tutti esclusivamente abiti nuovi le donne abiti colorati e addirittura nella terra di origine amano tatuarsi di simboli i piedi e le mani usando colori estratti dalle piante tutti elementi naturali, gli uomini e i bambini in tipico costume il “Jalaba Magribiya” tutto bianco lavorato dalle donne con filo sottilissimo di lana pregiata fatto interamente a mano.

“I rapporti instaurati dalla Confacit – ha commentato Nadia Montirosso – hanno determinato all’interno della comunità musulmana gioia e felicità in quanto hanno percepito la nostra vicinanza e comprensione. E’ importante favoriranno la loro integrazione ed una serena convivenza basata sul rispetto reciproco, senza preconcetti, promuovendo relazioni amichevoli sul piano culturale, commerciale, attivando sinergie foriere anche dello sviluppo economico del nostro territorio”.

Questo post é stato letto 24210 volte!

Author: Cristina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *