Montebello Jonico, “Democrazia e Libertà” sostiene referendum su riforma scuola

Fabio Giuseppe Zampaglione

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Riceviamo e pubblichiamo:

In qualità di Presidente del Comitato Spontaneo di Volontariato “Democrazia e Libertà” Uniti per Montebello Jonico lo scrivente Fabio Giuseppe Zampaglione invia, in nome e per conto dell’intero Comitato, il seguente comunicato stampa:

In primis si vuole comunicare che l’Avv. Gianluca Principato ha chiesto di rientrare a pieno titolo all’interno del Comitato “Democrazia e Libertà”, la richiesta è stata approvata all’unanimità del Direttivo del Comitato e l’Avv. Principato, già socio fondatore, dopo una breve parentesi che l’ha visto impegnato politicamente e che in quel frangente egli stesso aveva chiesto di autosospendersi dal Comitato per ragioni etiche e personali, rientra a pieno titolo.

L’intero Direttivo del Comitato accoglie favorevolmente la sua richiesta di riammissione e lo investe della sua precedente carica, ossia, quella di Vice Presidente del Comitato.
Durante il proseguimento della riunione si è discusso di varie tematiche e di varie iniziative che il Comitato sta elaborando e portando avanti nell’interesse della collettività montebellese. Tali iniziative saranno rese note non appena debitamente strutturate.

Subito il nostro Vice Presidente ha lanciato un’iniziativa che abbiamo sposato e approvato, ossia, quella di sostenere il referendum abrogativo sulla riforma della scuola, denominata “La Buona Scuola”.

Tale tipologia di richiesta ci era stata segnalata anche da diversi docenti residenti nel nostro comune, ergo la decisione di intraprendere questa strada. Loro, come la stragrande maggioranza dei docenti di tutta Italia, definiscono la Legge n. 107/2015 uno strumento non idoneo al miglioramento della Scuola Italiana.

Dopo un’attenta analisi abbiamo valutato che il referendum va sostenutopoiché espressione massima di democrazia e trattandosi di una materia così delicata e importante la scelta, secondo noi,dovrebbe essere condivisa e non delegata. Perciò le motivazioni che ci hanno portato a questa scelta sono le seguenti:

Questa riforma implica, dietro il paravento della autonomia scolastica, il conferimento di maggiori poteri decisionali al dirigente scolastico, il quale potrà, sulla base di elenchi territoriali, visionare il curriculum di ciascun docente che si candidi a ricoprire ruoli all’interno della scuola. I criteri per la scelta dei docenti non sono ben specificati nella legge, non chiari, non omologati su tutto il territorio nazionale. L’individuazione dell’insegnate a cui assegnare il posto di lavoro avverrà assieme al collegio docenti.

A nostro avviso questa è una procedura che non assicura che il miglior docente sia assunto.
Lo scorrimento della graduatoria, dove contano gli anni di servizio accumulati, titoli e altro, serviva ha dare linearità e trasparenza alle assunzioni, tutelando chi si è prodigato nel corso del tempo alla formazione degli studenti italiani.

La tipologia di metodo usato per le prossime assunzioni ci sembra inadeguato e non tiene conto delle esigenze familiari e territoriali,perché si obbligano i docenti a produrre domanda di assunzione su base nazionale, vale a dire indicando non una, non dieci, ma tutte e 100 le province italiane come sede di lavoro. Questo porterebbe inesorabilmente all’ennesima ondata migratoria da Sud verso Nord che peggiorerà notevolemente le già precarie condizioni del Meridione, come del resto evidenziato tempo fa dal rapporto Svimez, inoltre occorrerebbe la possibilità di destabilizzare numerose famiglie mandando uno dei due coniugi, docente precario, in giro per l’Italia senza averlo chiesto.

Non va trascurato un altro aspetto di questa legge, ossia il principio d’imparzialità. I concorsi pubblici, infatti, servono proprio a evitare il formarsi di una burocrazia che miri a scopi personali anziché all’interesse generale. Il mantenimento dell’attuale sistema, opportunamente migliorato, consentirebbe di garantire meritocrazia, trasparenza e lavoro, ovviamente ricordando l’importantissima sentenza della Corte di Giustizia Europea, la quale ha condannato l’Italia a cessare immediatamente i contratti a tempo determinato reiterati per più anni e ad assumere e stabilizzare il personale scolastico precario. Va inoltre ricordato che detta legge è stata approvata per decreto.

Questo mezzo non ha dato molte possibilità di ampiadiscussione come sarebbe dovuto invece accadere, inoltre si sono alcuni passaggiche potrebbero mettere a  repentaglio la costituzionalità della stessa.

Il nostro Comitato sta dalla parte dei docenti e dei lavoratori scolastici, ossia, tutto quel personale che ha dato parte della sua vita alla scuola italiana.

Per questi motivi il Direttivo del Comitato Spontaneo di Volontariato “Democrazia e Libertà” – Uniti per Montebello Jonico invita tutta la cittadinanza montebellese a recarsi presso la sede comunale o le delegazioni municipali a firmare la proposta di referendum abrogativo della legge n. 107/2015 definita “la Buona Scuola” e di conseguenza una volta indetto il referendum di andare a votare secondo coscienza per la difesa della trasparenza, della meritocrazia, del lavoro e della famiglia.

Fiduciosi in una collaborazione fattiva della cittadinanza montebellese Il Comitato ringrazia e invia a tutti cordiali saluti.

Il Presidente del Comitato “Democrazia e Libertà”
Dott. Fabio Giuseppe Zampaglione

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