Reggio Calabria, nota di Antonia Lanucara

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I partiti, come è noto, organizzano la vita politica e investono realtà sociali che spesso sono di natura opposta.

È ovvio che le problematiche non consentono loro di fondare una teoria comune per il principio costitutivo che è quello di essere collegati alla società, composta da donne e uomini.

Voglio sottolineare che oggi sono poche “le società di pensiero” che possono orientare la società popolare.

Le persone unite da affinità, spesso non hanno un luogo per confrontarsi, uno spazio simbolico in grado di rappresentare i vari interessi antagonisti.

È qui il vero punto di crisi dei partiti.

Il Partito Democratico, per quanto mi riguarda, non deve togliere ai suoi aderenti la possibilità di esprimere i movimenti che si delineano nella società civile.

Il suo compito, a mio parere, è quello di esercitare la sua funzione mediatrice.

Come è noto la crisi attuale, che è crisi generale, rende sempre più precario il tessuto democratico della nostra società.

Si è deteriorato quel senso di unità sociale fortemente legato all’abbattimento della violenza, da qualunque parte essa venga.

È vero, lo sforzo dei partiti oggi dovrà essere quello di ricercare forme nuove di comunicazione, ma soprattutto di contenuti capaci di intercettare espressioni pubbliche di democrazia.

La società civile assai complessa, esprime bisogni reali, e comunque, per stare con i piedi per terra, non si può chiedere di supportare l’elezione di una miss “anche se calabrese” al popolo perché esso scenda in campo in quanto “così fan tutte”.

È assai singolare questo modo di approcciarsi alla realtà.

In questo quadro di riferimento i giovani del Pd calabrese farebbero bene a pensare prima di tuffarsi nell’agone mediatico.

Le aspettative delle donne calabresi, di sicuro, non sono riconducibili all’”evento mediatico”, anche perché la eventuale elezione a miss Italia di una di loro conterranea non porta certo bene alle sofferte e democratiche richieste di lavoro che lacerano la loro dignità umana di persone senza futuro.

Le favole sono belle allorchè lanciano messaggi di riscatto capaci di farci sognare un cambiamento, soprattutto di valori.

Mi sforzo di capire: quale miss eletta ha cambiato la vita delle donne italiane?

Attenzione giovani del Pd prestate meno orecchio ai mass-media, non omlogatevi.

La politica è bella quando è seria ed affronta i grandi problemi della quotidianità umana.

Le donne calabresi come si vede per difendere la loro dignità e per sottrarsi alla violenza mafiosa e ‘ndranghetista, si mettono in discussione e scendono in campo sapendo che rischiano la vita.

Mi sarebbe piaciuto che la stessa attenzione che si è posta per l’elezione di miss Italia si fosse espressa per donne coraggiose e leali, testimoni di giustizia, che hanno fatto una fine atroce.

Ce ne sono altre all’interno di questo percorso, supportiamole come la miss calabrese, verso la quale posso avere affetto materno.

Infine non vi pare retrogrado, vecchio ed umiliante per un essere umano essere giudicato a quarti come un bue?

Certo io esprimo il mio interesse antagonista, ma come pensate voi giovani del Pd di rivolgervi alle tante giovani donne che pensano di entrare in politica per se stesse e non come corollario del pensiero maschile?

La crisi attuale si affronta sacrificandosi e scegliendo di approfondire la realtà.

Lo so che è difficile ma i partiti hanno questo compito e voi giovani avete tutte le energie a vostra disposizione, non sprecatele!

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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