Reggio Calabria, il CIS della Calabria ha presentato “L’infelicità di essere greci”

Borruto-Macris-Quattrone

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A latere del percorso “Quattro passi nel mondo antico” ideato dalla prof. Maria Quattrone, negli accoglienti locali della libreria “Culture”, promosso dal CIS della Calabria si è svolto un incontro sul tema “L’infelicità di essere greci” a cura del prof. Daniele Macris.

Dopo i saluti della presidente dott.ssa Loreley Rosita Borruto e una breve introduzione della prof.ssa Maria Quattrone sullo scrittore Nikos Dimou, autore del libello da cui ha tratto origine l’incontro, ha relazionato sul tema il prof. Daniele Macris, docente di Latino e Greco presso il Liceo Maurolico di Messina ed esperto di filologia classica e bizantina Il libro, scritto oltre trenta anni fa, si compone di 193 aforismi, relativi a varie problematiche che spaziano dall’economia alla scuola, all’ istruzione, alla religione, alla politica etc..

Nell’agile volumetto attraverso uno stile immediato e sapientemente incisivo l’autore conduce un acuto lavoro di autocoscienza e autoconoscenza e traccia un vivace ritratto della Grecia contemporanea, che oggi appare lontana, quasi estranea, alla Grecia classica e non regge il confronto con una antichità gigantesca che ha conquistato tutti i primati, nelle lettere, nelle arti, nella filosofia e nella scienza. E non reggendo il confronto ne soffre.

“Ad Atene – sostiene il prof. Macris – non c’è la presenza eguale e continua della storia, la Grecia ha donato al mondo l’Umanesimo, ma ne è stata privata della posizione geografica e dalle condizioni geopolitiche”. Atene è in un crocevia nevralgico per le civiltà, ma ha visto e vissuto dal 1600 in poi, per trecento lunghi anni la dominazione turca. Durante i lunghi secoli della oppressione turca la difesa e la salvaguardia dell’identità greca è avvenuta solo grazie al prezioso intervento e alla pervasiva presenza nel territorio greco della chiesa ortodossa che per molti aspetti ha facilitato la formazione – sia pure lenta, aspra e difficile – di una coscienza nazionale.

E poi il popolo greco – continua Macris – è l’unico ad avere una solida coscienza della propria identità e della propria storia, anche se nell’Ottocento i Greci erano identificati con i Turchi cristiani, apparivano un miscuglio di razze presso le élites culturali europee, interessate sia al disegno neoclassico della Grecia sia alle istanze libertarie che da essa provenivano.. Al punto che Lord Byron, partito per venire in soccorso della libertà troverà la morte a Missolungi per effetto del suo eroico tentativo. Oggi, dopo le Olimpiadi del 2004, che hanno rappresentato per la Grecia un’occasione per offrire al mondo un’immagine diversa, di una realtà meno povera e disastratale condizioni sociali ed economiche a partire dal 2008  si sono ulteriormente aggravate e sono sotto gli occhi di tutti. E la Grecia appare ancora più diversa e lontana dal suo antico e favoloso passato.

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Author: Cristina

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