La Stilista Giuseppina Di Bartolo partorisce il 2° genito al GOM

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REGGIO CALABRIA – In un Paese dove il termine ospedale viene frequentemente associato a interminabili attese, reparti congestionati e inchieste sulla cosiddetta malasanità, a volte si accendono piccole luci che spezzano l’oscurità. È successo a Reggio Calabria, al Grande Ospedale Metropolitano, dove una donna, la stilista calabrese dei personaggi noti, Giuseppina Di Bartolo di Brancaleone, ha dato alla luce il suo secondo figlio.

Un parto complesso, segnato da imprevisti e da un’emorragia che avrebbe potuto trasformare la felicità in dramma. E invece no. Il 12 settembre, giorno della festa della Madonna della Consolazione, patrona della città, alle 8:51 è nato Giovanni Rosario Maria Scopelliti: 48 centimetri, tre chili di speranza. Con lui, anche una storia che contraddice la consueta narrazione sulla sanità.

La madre, ancora segnata dal ricordo del suo primo parto, ha deciso di mettere per iscritto il proprio ringraziamento. Non un atto formale, ma un riconoscimento di giustizia verso chi indossa il camice con passione e professionalità. «Mi hanno assistita come angeli», ha dichiarato. E ha voluto citare uno a uno i protagonisti di quel momento: ginecologi, ostetriche, anestesisti, infermieri. Una vera squadra che non ha mai lasciato sola una donna nel frangente più delicato della sua vita, accompagnandola tra contrazioni, silenzi improvvisi del battito fetale e timori, fino al pianto liberatorio del neonato.

Il reparto di Ostetricia e Ginecologia del GOM, troppo spesso inserito nelle cronache sui problemi della sanità meridionale, ha mostrato il suo volto meno raccontato: quello della competenza silenziosa, della preparazione che non cerca applausi, dell’umanità che diventa parte integrante della cura.

Un particolare vale più di tanti dati: questa volta il marito ha potuto assistere al parto, sostenere la moglie e persino tagliare il cordone ombelicale. Un gesto semplice, ma che in quell’ambiente assume il significato di una conquista.

Di Bartolo ha voluto esprimere gratitudine a tutti: dai medici agli operatori del Nido, dalle ostetriche alla psicologa che l’ha aiutata a superare i traumi della prima esperienza. Ha ricordato persino l’associazione “Cuore di Maglia”, che ha regalato al piccolo Giovanni una copertina fatta a mano.

Così, in una Calabria troppo spesso descritta solo attraverso le sue ombre, si è accesa una luce. Una di quelle che, come scriveva Montanelli, forse non cambiano il mondo, ma lo rendono più vivibile.

I RINGRAZIAMENTI DI MAMMA GIUSEPPINA DI BARTOLO:

“Volevo ringraziare tutto il personale, tutti “gli Angeli” del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Reggio Calabria (GOM-Riuniti), il Nido e la Neonatologia, indistintamente dal titolo, perché non mi hanno lasciata mai sola, sono in tanti perciò farò solo un paio di nomi che sicuramente si sono distinti durante il mio percorso. Ringrazio i miei ginecologi, la Dottoressa Angela Vadalà e il Dottor Attilio Tuscano, grandi professionisti;
L’Ostetrica Enza Miceli che mi ha guidata nel percorso del pre-ricovero;
L’Ostetrica Antonella Alescio per la tempestività del suo operato;
L’Anestesista, la dottoressa Costantino per la sua professionalità e umanità anche se fortunatamente non c’è stato bisogno poi del suo intervento sul campo;
L’Ostetrica Domenica Morabito per la disponibilità;
L’Ostetrica Elena Pellegrino, dolcissima, che mi ha accolta in ospedale e sostenuta nel momento del travaglio fino al cambio turno che è avvenuto in presenza dell’Ostetrica Valentina Turco, persona speciale, che nel guidarmi e supportarmi, ha fatto nascere mio figlio insieme all’Ostetrica Stella Milone.
Ringrazio infinitamente loro e tutta l’equipe, perché è stata veramente decisiva, professionale e umana. Tutti elementi preziosi del reparto che hanno fatto il possibile affinché io e mio figlio potessimo fare un parto nel modo più naturale e più sicuro possibile, mettendosi completamente a disposizione.
Ringrazio l’associazione “Cuore di maglia” di Reggio Calabria che tramite l’ospedale, ha deciso di donare a mio figlio una copertina fatta con le loro mani.
Ringrazio la Psicologa Jessica Iaria
per l’affetto dimostratomi e il supporto costante dopo il trauma del primo parto che mi aveva portata ad avere diversi disturbi tra i quali gli attacchi di panico”.

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Author: Ntacalabria Redazione J