Gioia Tauro (RC), Bellofiore: “Si continua con il depotenziamento dell’Ospedale Giovanni XXIII senza alcuna logica razionale”

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Nella mia veste di Sindaco di Gioia Tauro ritorno ad affrontare la “questione sanitaria gioiese“, divenuta ormai una bomba ad orologeria considerati i devastanti effetti negativi che i miei cittadini e tutti i residenti della piana stanno vivendo.

Prendendo spunto da dati ufficiali regolarmente depositati presso gli uffici competenti, con riferimento al Reparto di Urologia di Gioia Tauro, non vi è dubbio che la paventata chiusura dello stesso ( congiuntamente a quello di cardiologia ) è l’ennesimo schiaffo che andiamo a subire, come Istituzione e come cittadini.

La verità è che per circa 80.000 residenti dei paesi limitrofi a Gioia Tauro – bacino di utenza considerevole – ammalarsi diventa un lusso troppo grande.

E poco conta che il reparto di urologia oggi funzionante a Gioia Tauro risponda positivamente non solo in termini di qualità e di eccellenza delle prestazioni, ma anche in termini di numeri: solo nell’anno 2010 sono stati rilevati ben 389 ricoveri, 345 interventi chirurgici ed endoscopici, 1470 visite ambulatoriali, 355 prestazioni di urodinamica.

Senza contare gli interventi di urgenza che, grazie alla posizione geografica della struttura – raggiungibile agevolmente da tutti i paesi limitrofi – trovano in Gioia Tauro la sede centrale in termini di operatività, rispondenza alle esigenze di celerità, ottimizzazione delle prestazioni.

Trasferite questi servizi presso altro Presidio Ospedaliero periferico rispetto alla centro della Piana significherebbe solo sovraccaricare l’attività di un reparto – con evidente pregiudizio per l’efficienza delle prestazioni rese – ed allo stesso tempo privare un territorio vastissimo di un punto di riferimento valido e operativo.

Il vero dramma – e credo che il termine usato sia perfettamente calzante con la gravità di quello che sta per succedere a Gioia Tauro – è che tale scelta è assolutamente priva di motivazione, sia in termini di miglioramento dei servizi sia in termini economici.

In buona sostanza non solo non viene garantito il potenziamento dell’assistenza sanitaria, ma Gioia Tauro e il suo hinterland vengono privati dei servizi da tempo operativi , conosciuti dai cittadini e  costituenti un centro di eccellenza per la nostra sanità.

Abbiamo chiesto risposte alle istituzioni preposte su tali questioni, mai ottenute, per ultimo anche una serie di interrogativi posti al Direttore Generale dell’Asp 5, dott.ssa Squillacioti, all’ultima riunione dell’assemblea dei Sindaci dello scorso 31 ott. 2011, domande legittime che allo stato sono cadute nel nulla! Continuerò ad insistere  perché  tutti i nostri cittadini devono  sapere se ancora oggi esiste il  diritto ad essere curati eliminando i disagi, i pellegrinaggi della salute, i costi degli spostamenti, le inefficienze e soprattutto i potenziali sperperi di denaro pubblico.

Le “mie logiche politiche” non riescono a concepire scelte che impongono solo e soltanto sacrifici per i quali non vi è traccia di contropartita in termini di benefici per la collettività.

Il mio “sogno politico” indubbiamente non può credere in uno sviluppo sociale di un territorio nel quale l’assistenza sanitaria sia una chimera.

Ho detto NO! Dico NO! Continueremo con i nostri NO!

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Author: Cristina

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