Ad Ardore Marina rubano l’erba dal parco giochi dei bambini

parco giochi

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di Mimmo Musolino

Ho sbirciato distrattamente questa notizia su un quotidiano e sono passato avanti e non ho approfondito la lettura. Ho pensato a qualche piccolo parco giochi, in qualche paese del terzo mondo, e costruito dalla Caritas con i ricavati delle elemosine raccolte in Chiesa la Domenica o nei giorni di festa.

Ed ho ragionato, impropriamente: vabbè i bambini giocheranno sulla sabbia o sulla terra (tanto sono abituati) ma almeno qualche famiglia oggi vincerà la terribile lotta quotidiana contro la fame che rappresenta la sciagura ed impari lotta giornaliera di milioni di famiglie, e non solo nei paesi del terzo mondo.

Ma io avevo già visto quella pagina ma, con tutta evidenza, il mio inconscio rifiutava di constare che quel vile latrocinio non era avvenuto in un paesino sperduto del terzo mondo ma bensì nella Calabria e precisamente in un paese posto come una “acquamarina” sul litorale jonico della… Locride.

Pur conoscendo molto, ma molto bene quel paese, per avere trascorso tante giornate al mare, ero tentato di prendere l’atlante geografico per maggiore certezza, verifica e sicurezza. Ma, purtroppo, non vi erano dubbi, anche perché era riportato il nome del sindaco il quale esternava il suo svilimento e la vergogna in cui era stato gettato il buon nome dell’intero paese. Ed allora mi sono venute alla mente delle memorabili frasi del poeta di Ardore, l’indimenticabile Mario V. Careri nel suo racconto “JUHA“:

Di voti ‘nci girava ‘u cirivellu pemmu ‘rrancianu ‘i pasta na brocciata, ‘‘nu ‘nu jharvu d’ogghiu ‘nta ‘nu bicchierellu c cunduta mu sa fannu cu l’agghiata! Jenu avanti accossì, com’è pezzenti, cuntrariati ‘i ‘na pputtana sorti ammenzu a milli tribuli ed a stenti! Ma ‘na speranza ‘mpedi li tenìa; ca, prima ancora u si presanta ‘a morti, ‘lla vita miserabili finìa.

Chissà forse i “ladricegli“ avranno pensato che con qualche metro quadrato di erba sintetica e qualche centinaio di euro avrebbero potuto mettere fine allo loro miseria ma, purtroppo, mai e poi mai alla loro vergogna e miseria morale.

 

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